L'allarme della Corte dei Conti: "Regione Sicilia a rischio default"
EconomiaIl procuratore generale, Pino Zingale: "Importo ingente" di crediti da esigere, pari a quasi 2 miliardi di euro. Serie le perplessità sull’esito della riscossione. Sofferenza "cronica" di crisi di liquidità
Rischio di default per la Regione Sicilia. A lanciare l’allarme è il procuratore generale d’appello della Corte dei Conti secondo il quale "l'importo ingente di residui attivi", cioè dei crediti da esigere, è pari a quasi 2 miliardi di euro. Questo "fa sorgere serie perplessità sia sulla loro esigibilità, sia sull'esito della riscossione". Verrebbero quindi messe in pericolo le coperture complessive e si rischierebbe il fallimento per le casse pubbliche.
Le preoccupazioni nella relazione del procuratore generale
Il procuratore generale Pino Zingale ha espresso le sue preoccupazioni nella relazione alle controdeduzioni depositate dal governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, in seguito alla sospensione del giudizio di parifica da parte dei giudici della Corte dei Conti sul rendiconto 2016 della Regione. Zingale sottolinea che la Sicilia, nel 2015, "ha già effettuato il riaccertamento straordinario dei residui attivi", con una cancellazione di svariati miliardi di euro e per questo "non dovrebbe esservi un impatto così elevato di residui attivi reimputati".
Almeno 2 milioni di coperture "altamente dubbie"
"Quasi 2,6 miliardi di euro di coperture provengono dal fondo anticipazione liquidità che non dovrebbe finanziare il maggiore disavanzo", continua il procuratore. Per questo, almeno 2 miliardi di coperture si presentano come "altamente dubbie e necessiterebbero, al fine di potersi considerare effettive e avere un impatto positivo nel presente rendiconto, di una immediata attenta analisi e accertamento in ordine alla loro effettività". Per il procuratore quindi, lo sfumare di un così notevole budget di entrata, "farebbe scivolare la Regione nel default". In quest’ottica, il grande numero "già segnalato di procedure esecutive nel 2016 è prova della circostanza che la Regione, di fatto, soffre di una cronica crisi di liquidità" che sarebbe da imputare al fatto che "una parte consistente dei propri crediti incontra serie difficoltà a trovare realizzazione".
Enorme contenzioso passivo della Regione
Il contenzioso passivo della Regione Sicilia non è quantificabile con certezza, ma si può definire enorme. Nemmeno la Procura generale della Corte dei conti è riuscita ad avere il dato definitivo. "La massa di contenzioso pendente è risultata talmente elevata", spiega il procuratore generale, "da non consentire di poter pervenire, in breve tempo, a risultati attendibili".