Sospetto voto di scambio, si dimette assessore regionale pugliese

Cronaca
Michele Mazzarano (a sinistra) con il presidente della Puglia, Michele Emiliano (Ansa)
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Michele Mazzarano lascia la carica allo Sviluppo Economico per una presunta promessa di lavoro, denunciata da un servizio tv, in cambio della concessione gratuita di un locale per la campagna elettorale. Il politico ha presentato querela

Michele Mazzarano, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, si è dimesso dopo un servizio tv di “Striscia la notizia” in cui un testimone lo ha accusato aver ricevuto la promessa di assunzione per i suoi due figli in cambio della concessione gratuita di un locale per la campagna elettorale delle regionali del 2015. "Restituisco le deleghe nelle mani del Presidente", ha detto Mazzarano, che ha anche presentato una querela. Dimissioni che sono state accettate da Michele Emiliano. “Esprimo l'auspicio che la vicenda possa al più presto chiarirsi”, ha detto il presidente della Puglia.

Dimissioni a tutela dell’amministrazione

Il passo indietro, fa sapere l’ormai ex assessore, arriva per tutelare l'amministrazione per il tempo necessario a chiarire in sede giudiziaria i fatti della denuncia che oggi, 22 marzo, Mazzarano ha presentato all'Autorità giudiziaria nei confronti degli autori delle registrazioni mandate in onda da Striscia la notizia. “Avendo riconosciuto il signore intervistato, che mi perseguita da tre anni”, ha chiarito Mazzarano, “ho provveduto a sporgere esposto querela nei suoi confronti presso la Procura della Repubblica di Taranto. Confido nel buon esito dell'attività della magistratura e sono molto sereno – conclude Mazzarano - sulla correttezza e buona fede del mio operato".

L’accusa verso Mazzarano nel servizio tv

I fatti contestati all’ex assessore nel servizio di tv risalgono a tre anni fa. "Io presi un locale a Taranto per Mazzarano e lui - racconta il testimone, ripreso di spalle e incappucciato - mi fece una proposta: faccio entrare i tuoi figli nell'azienda Asl o qualche altra azienda e tu ti paghi il negozio". Inoltre il cittadino spiega a Striscia di aver ottenuto per uno solo dei suoi figli il posto di lavoro, a tempo determinato, in un'azienda che lavora con l'Ilva, e di aver così richiesto tramite un avvocato i soldi dell'affitto spesi per il locale elettorale. A seguito della mancata assunzione del secondo figlio, come emerge dall'audio registrato di un incontro tra assessore e cittadino diffuso da Striscia, Mazzarano si impegna: "Te lo sistemo, dammi tempo, l'altro - spiega - l'ho sistemato o no? Statevi calmi e risolviamo il problema". Secondo quanto riportato da 'Striscia la Notizia' per Mazzarano si sarebbe trattato di un atto estorsivo da lui subito ed i Carabinieri avrebbero ascoltato tutta la conversazione. Sul punto però, l'inviato, dopo aver fatto ascoltare a Mazzarano altri stralci dell'incontro in cui dice "all'Ilva, dove sta lui, due ne ho fatti entrare" e "quando io e te non ci conoscevamo, io ne ho messe 8 di persone, tutte in una volta", evidenzia le discrepanze sul fatto che Mazzarano dice di aver già presentato la denuncia, mentre il suo legale parla dell'intenzione di presentarla.

Puglia, cinque assessori dimessi in tre anni

Con le dimissioni di Michele Mazzarano sale a cinque il numero degli assessori regionali della Giunta Emiliano che in quasi tre anni di amministrazione si sono dimessi. Mazzarano è il terzo del Pd. Il 7 febbraio scorso, in piena campagna elettorale per le Politiche, fu l'assessore regionale all'Ambiente, Filippo Caracciolo (Pd), indagato per corruzione e turbativa d'asta, a comunicare al governatore Michele Emiliano la sua decisione di rimettere le deleghe. Prima di lui, nel luglio 2017, era stato l'assessore regionale ai Trasporti e Lavori pubblici, Gianni Giannini (Pd), a dimettersi dopo aver appreso di essere indagato in una inchiesta su presunte tangenti in cambio di appalti in alcuni comuni nel barese. Nemmeno una settimana dopo si dimise (ma per motivi politici e non giudiziari) l'assessore all'Ambiente, Mimmo Santorsola (Sinistra Italiana). A pochi mesi dall'avvio della legislatura nell'ottobre 2015, si era dimesso l'allora assessore regionale al Turismo, Gianni Liviano D'Arcangelo (esponente della civica Emiliano Sindaco di Puglia), dopo la pubblicazione di un articolo in cui si parlava di un appalto per organizzare gli Stati generali della cultura affidato dalla Regione con procedura diretta ad un amico dell'assessore.

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