Sciacalli tra le tombe al cimitero di Torino: in 15 ai domiciliari

Cronaca
Foto: archivio Ansa
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Tra i reati contestati ad alcuni operatori in servizio al "Parco", c’è il furto dalle bare di oggetti preziosi che appartenevano ai defunti. L’inchiesta è iniziata nel 2016 dopo la denuncia sporta da Afc Torino spa, società che gestisce i servizi cimiteriali

Cadaveri depredati dei preziosi nelle bare, anche dei denti d'oro, truffe nelle cremazioni e grigliate organizzate all'interno del cimitero. Sono le accuse mosse a 15 persone arrestate dal nucleo investigativo dei carabinieri su richiesta della Procura di Torino. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, distruzione e soppressione e sottrazione di cadavere, ricettazione e concussione.

Un’indagine partita nel 2016

L'indagine, che ha portato agli arresti domiciliari per operatori in servizio al "Parco" di Torino, risale al 26 ottobre 2016, a seguito della denuncia sporta dall'amministratore delegato di AfcTorino spa, società che gestisce i servizi cimiteriali cittadini: erano stati segnalati dei comportamenti illeciti nell'ambito delle operazioni di esumazione delle salme. In particolare, la denuncia riguardava false attestazioni relative alle operazioni di esumazione e cremazione delle salme. Nel corso delle indagini, oltre ad accertare incassi illeciti da parte degli operatori cimiteriali e il percepimento di somme di denaro da privati per lo svolgimento di attività del loro ufficio, i militari hanno scoperto che molti cadaveri sono stati depredati dei preziosi posti all'interno delle bare. I furti avvenivano durante le operazioni di recupero dei resti, a dieci anni dalla sepoltura in terra e a quarant'anni da quella in loculo.

Irregolarità anche su esumazioni e cremazioni

Non solo furti dalle bare, altre irregolarità hanno riguardato le procedure successive all'esumazione. Il regolamento prevede che le ossa vengano riposte nell'ossario comune oppure in apposite cellette, insieme ai resti di altri parenti, con spese a carico della famiglia. Se invece il cadavere non è decomposto è obbligatoria la cremazione con i costi a carico di Afc. I necrofori godono di un’indennità aggiuntiva di 20 euro a testa per tale operazione, che gli arrestati avrebbero incassato ingiustamente, in quanto i controlli hanno dimostrato che quasi sempre i cadaveri non necessitavano di cremazione.

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