Casapound, militante aggredito a Livorno a bastonate

Cronaca
Foto d'archivio
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L'uomo sarebbe stato assalito da 4 persone incappucciate. È stato dimesso con prognosi di 30 giorni per una frattura al naso e contusioni al viso. Gli aggressori avrebbero anche sfondato il finestrino dell'auto dove si trovava la compagna incinta. I carabinieri indagano

Un militante di Casapound sarebbe stato aggredito la notte scorsa a Livorno mentre tentava di riattaccare un manifesto elettorale strappato. A scriverlo è lo stesso movimento di estrema destra su Facebook. L'uomo, un 37enne residente a Livorno, è stato dimesso dall'ospedale della città toscana con una prognosi di 30 giorni per una frattura al naso e contusioni al volto. L'attivista, scrive Casapound, sarebbe stato "assalito da quattro persone che, cappucci alzati e bastoni alla mano, prima lo hanno pestato e poi hanno sfondato i finestrini della sua auto, all'interno della quale era presente la compagna incinta, per fortuna rimasta illesa anche se sotto choc". Il leader del movimento, Simone Di Stefano, ha commentato: "Gli antifascisti lanciano cacce all'uomo e rivendicano con orgoglio brutali pestaggi".

I carabinieri indagano sull'aggressione

Sull'aggressione stanno indagando i carabinieri, arrivati sul posto insieme al 118. Secondo Casapound, l'uomo sarebbe stato portato in codice rosso al pronto soccorso, con il rischo di perdere un occhio. Secondo quanto appreso, però, l'uomo è stato medicato ma le sue condizioni non erano gravi e i medici lo hanno dimesso dopo aver verificato anche la ferita all'occhio. La compagna del militante non avrebbe subito danni anche se si sarebbe molto spaventata.

Di Stefano: "Antifascisti rivendicano con orgoglio brutali pestaggi"

"È incredibile quello che sta accadendo in Italia. Mentre le più alte cariche dello Stato vanno manifestando e lanciano allarmi sul sedicente pericolo fascista", ha commentato il leader di Casapound, "gli antifascisti lanciano cacce all'uomo, rivendicano con orgoglio brutali pestaggi, aggrediscono e insultano le forze dell'ordine nella totale impunità". Di Stefano ha lanciato un messaggio anche al ministro dell'Interno, Marco Minniti. "Ci chiediamo - spiega - cosa si debba aspettare ancora per intervenire. Gesti vigliacchi come questi, o come quelli di Torino, Piacenza, Palermo, non fanno altro che rendere plasticamente evidente qual è la verità storica del periodo in cui viviamo: un movimento come Casapound che si organizza, si impegna, si presenta alle elezioni e cerca di cambiare l'Italia facendo politica e una massa di vecchi partiti che, pur di mantenere il loro posto alla guida del paese, cedono ai ricatti dei violenti".

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