È accaduto in un palazzo in via Cogne, nel quartiere Quarto Oggiaro. Il ragazzino è stato accompagnato all'ospedale Sacco privo di sensi e in arresto cardiaco. Il rogo potrebbe essere partito da una stufetta o dalla caldaia
I soccorsi
Tutto lo stabile di 13 piani è stato immediatamente evacuato dai pompieri. Al momento dell'incendio erano molti gli inquilini che, per lavoro, non si trovavano in casa. Secondo quanto riferito, quando sono arrivati i vigili del fuoco le fiamme, partite dal decimo piano, erano già molto alte e coinvolgevano anche il piano superiore, quello dove i pompieri sono entrati salvando il ragazzo. "Quando siamo entrati in casa si sono sciolte le visiere dei nostri caschi per il caldo. Lo stabile è stato completamente evacuato. Dal punto di vista strutturale è tutto agibile tranne i due piani interessati", hanno raccontato i vigili del fuoco.
Le cause del rogo
L'incendio sarebbe partito da una stufetta o dalla caldaia. Queste sono le due ipotesi al vaglio degli investigatori ma domani i vigili del fuoco invieranno una squadra di tecnici per ulteriori accertamenti. Il decimo e l'undicesimo piano (in quest'ultimo vive il ragazzo di 13 anni ricoverato in condizioni gravissime) sono sotto sequestro perché la temperatura era ancora troppo alta per consentire ulteriori verifiche. Elemento certo, finora, è che il rogo è partito dall'appartamento di un condomino peruviano che è riuscito a mettersi in salvo. Una sua vicina ha detto di aver visto le fiamme provenire da una stufetta posta sotto la tenda ma ci sono altre indiscrezioni investigative che parlano della caldaia posizionata a pochi centimetri.
Adolescente in condizioni gravissime
La situazione più seria tra i feriti è quella di un ragazzo di 13 anni. Le sue condizioni sono gravissime e al momento stabili. L'adolescente vive al piano superiore a quello da cui si sono sprigionate le fiamme e al momento dell'incendio era solo in casa. Non ha riportato ustioni ma una fortissima intossicazione da fumo. I medici dell'ospedale Sacco non si sbilanciano con una prognosi ma non nascondono che il quadro clinico sarebbe disperato.
Stesso palazzo dell'omicidio dell'ex calciatore La Rosa
Il palazzo dove è divampato l’incendio è lo stesso in cui, il 14 novembre scorso, è stato ucciso Andrea La Rosa, ex calciatore di 35 anni per il cui omicidio sono indagati la 59enne Antonietta Biancaniello e il figlio di 35 anni, Raffaele Rullo. Secondo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo, per evitare di saldare un debito con La Rosa i due lo avrebbero ucciso con una coltellata alla gola all'interno delle cantine dello stabile al civico 20.