Spara su passanti da una moto: 4 feriti a Pisa. Fermato il ricercato

Cronaca
Le forze dell'ordine ascoltano i testimoni

L’episodio è accaduto nel quartiere Cep. Il presunto responsabile è stato a lungo in fuga: si tratta un ragazzo di 21 anni, italiano, con numerosi precedenti

E' stato fermato dopo ore di caccia all'uomo l'algherese di 21 anni che questa mattina a Pisa avrebbe ferito quattro persone sparando con una pistola illegalmente detenuta dopo un diverbio scoppiato nel quartiere dove risiede per la sua condotta spericolata in sella alla sua moto da cross.

La sparatoria

La città alle 11.30 era piombata nel far west. Il giovane ha avuto un litigio davanti a un bar di piazzale Donatello, nel popolare quartiere del Cep, alla periferia della città: prima avrebbe sparato con un'arma di piccolo calibro, forse una scacciacani, e si è allontanato a piedi per poi tornare, poco dopo, di nuovo davanti al bar e fare fuoco con un'altra pistola, almeno sei volte ferendo lievemente quattro avventori che si trovavano all'esterno. Avrebbe sparato da distanza ravvicinata e poi sarebbe fuggito di nuovo a piedi, mentre la sua moto sarebbe stata portata via da un amico, ma su questo punto non ci sono ancora elementi certi e gli investigatori mantengono il riserbo. Da quel momento carabinieri, polizia e tutte le altre forze dell'ordine si sono messi sulle sue tracce. Il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica aveva disposto il rafforzamento dei controlli.

La caccia all’uomo e la cattura

In mattinata, circa due ore dopo la sparatoria, polizia e carabinieri hanno circondato la zona e chiuso le strade nei pressi di un museo del centro storico perché era stata segnalata la sua presenza ma era un falso allarme.

A tarda sera l'uomo, che l'anno scorso aveva sparato anche ad Alghero (Sassari) ferendo un giovane per motivi sentimentali, è stato individuato e portato in Questura, dopo una lunga caccia all'uomo. Gli inquirenti sospettavano che potesse essersi rintanato da qualche parte senza avere lasciato la città, magari protetto da qualche amico. Il suo telefonino risultava disattivato dai minuti immediatamente successivi alla sparatoria. Il giovane era detenuto agli arresti domiciliari, anche se beneficiava di un permesso orario che gli dava libertà di movimento nelle prime ore del mattino ma non è chiaro se al momento della lite avrebbe già dovuto essere in casa.

La causa della sparatoria

Gli inquirenti hanno invece ricostruito con certezza il movente della sparatoria: non ci sono motivi razziali o politici, ma si tratta, dicono fonti investigative, "di follia pura di fronte al rimprovero di un gruppo di persone per le sue ripetute manovre spericolate con la moto".

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