La ragazzina genovese fu stroncata da una dose letale lo scorso luglio. Il 19enne è accusato di aver fornito la droga e di aver causato la morte come conseguenza di altro reato. Imputato anche l’ex fidanzato della giovane
Chiesta la condanna a otto anni e otto mesi per l’amico della 16enne stroncata da una dose letale di ecstasy lo scorso luglio per strada a Genova. Le accuse nei confronti del 19enne sono "spaccio e morte come conseguenza di altro reato". Il gup ha rinviato l'udienza al 5 febbraio, quando con ogni probabilità verrà letta la sentenza con rito abbreviato. Per la morte della 16enne è imputato anche l'ex fidanzato, 21 anni, che ha scelto di farsi processare con rito ordinario: il suo processo è iniziato la settimana scorsa e sono previste udienze per tutto febbraio.
La vicenda
La sera in cui morì, la giovane avrebbe consumato Mdma a casa dell'amico insieme al fidanzato e a un'altra minorenne. La droga sarebbe stata acquistata da un pusher di 17 anni a Busalla. La ragazza si sentì male in centro a Genova dopo alcune ore. L'amico e il fidanzato non avrebbero chiamato il 118 per evitare conseguenze e fu un netturbino ecuadoriano di 38 anni a lanciare l'allarme. Quando i medici giunsero sul posto la ragazza era già in coma e morì poco dopo al pronto soccorso dell'ospedale Galliera. "Fate presto, butta gli occhi all'indietro. È una ragazzina, trema tutta. È con degli amici, ma non vogliono chiamare l'ambulanza", furono le parole al telefono dell’uomo che chiamò i soccorsi. I due maggiorenni furono arrestati, sia per l'atteggiamento tenuto nei momenti successivi al malore sia perché fornirono versioni contrastanti sulla modalità di acquisto della sostanza stupefacente.