Papa Francesco in Perù: "Politica malata per corruzione"

Cronaca
Il Papa a Lima, durante l'Angelus (Getty Images)

Il Pontefice è tornato sul tema durante un incontro con i vescovi a Lima. Durante l'Angelus ha lanciato un appello per pacificare la repubblica del Congo e si è rivolto ai giovani di Plaza de Armas: "Il cuore non si photoshoppa"

Si avvia alla conclusione il 22esimo viaggio internazionale di Papa Francesco, il sesto in America Latina. Un viaggio a due facce: in Cile l'accoglienza è stata meno calorosa, con giorni caratterizzati anche dalle polemiche sui casi di pedofilia. In Perù invece Francesco è stato sempre accompagnato da folle festanti. Qui il pontefice ha rivolto un'esplicita accusa di corruzione alla classe dirigente, tornando sul tema anche nel suo ultimo giorno in Perù, durante un incontro con i vescovi: "Oggi possiamo dire che gran parte dell'America Latina soffre nella sua politica di grande decadenza e corruzione – ha detto il Pontefice - credo che la politica sia in crisi, molto molto in crisi, in America Latina per la corruzione". 

"Il cuore non si photoshoppa"

Papa Francesco ha incontrato i giovani parlando con il loro vocabolario durante l'Angelus: "So che è molto bello vedere le foto ritoccate digitalmente, ma questo serve solo per le foto, non possiamo fare il 'photoshop' agli altri, alla realtà, a noi stessi". Così i pontefice si è rivolto ai ragazzi che hanno riempito Plaza de Armas di Lima per ascoltare il suo messagio. "I filtri colorati e l'alta definizione – ha continuato Francesco - vanno bene solo nei video, ma non possiamo mai applicarli agli amici. Ci sono foto che sono molto belle, ma sono tutte truccate, e lasciate che vi dica che il cuore non si può 'photoshoppare', perché è lì che si gioca l'amore vero, è lì che si gioca la felicità. Gesù non vuole che ti trucchino il cuore: ti ama così come sei e ha un sogno da realizzare con ognuno di voi. Non dimenticatelo". Il Papa ha invitato quindi i giovani a leggere la Bibbia quando si sentono scoraggiati, pensando agli amici che Dio ha scelto: "Mosè era balbuziente; Abramo un vecchio; Geremia molto giovane; Zaccheo di bassa statura; i discepoli, quando Gesù diceva loro di pregare si addormentavano; Pietro, lo rinnegò; Paolo era un persecutore di cristiani". "Quando Gesù ci guarda - ha concluso Francesco - non pensa a quanto siamo perfetti, ma a tutto l'amore che abbiamo nel cuore da offrire agli altri. Per lui, quella è la cosa che conta e insiste sempre su questa, non bada alla tua statura, se parli bene o male, se ti addormenti mentre preghi, se sei molto giovane o anziano".

L'appello per la pace in Congo

La termine dell'Angelus, Francesco ha lanciato un appello per pacificare la Repubblica Democratica del Congo. "Mi giungono notizie molto preoccupanti", ha affermato il Potenfice. Che si è poi rivolto ai responsabili, alle autorità e a tutti coloro da cui dipendono le sorti del Paese "perché pongano massimo impegno e sforzo per evitare tutte le forme di violenza e trovare soluzioni a favore del bene comune". In Congo, parte della popolazione e gran parte della comunità cattolica sta protestando per chidere le dimissioni del presidente Joseph Kabila.

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