Foreign fighter arrestata a Milano, aperta inchiesta per terrorismo

Cronaca
(Foto d'archivio Fotogramma)

La donna di origini marocchine, naturalizzata italiana, aveva lasciato lo scorso marzo la sua casa di Juan Les Pins, in Francia, insieme ai tre figli, ed era stata poi localizzata in Siria. Il 24 dicembre è stata fermata a Malpensa mentre cercava di rientrare in Europa

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per terrorismo internazionale sul caso della donna di origini marocchine, naturalizzata italiana, arrestata all’aeroporto di Milano Malpensa il 24 dicembre. La 35enne, secondo le autorità francesi, lo scorso marzo avrebbe abbandonato la sua casa a Juan Les Pins per raggiungere la Siria insieme ai tre figli e collaborare nella preparazione di atti terroristici.

Si cercano collegamenti con cittadini italiani

La donna, sposata con un cittadino italiano, era ricercata con un mandato d’arresto internazionale emesso il 23 dicembre dalla Corte d'Appello di Parigi. Ora gli investigatori, coordinati dal responsabile del Dipartimento antiterrorismo della Procura milanese, Alberto Nobili, dovranno verificare eventuali collegamenti con persone italiane, anche analizzando il contenuto del cellulare della 35enne.

La vicenda

Dopo che si era allontanata da casa lo scorso marzo insieme ai tre figli, il marito aveva presentato denuncia di scomparsa alla polizia francese. Dalle indagini era emerso che la 35enne era stata localizzata vicino al confine turco-siriano e poi, successivamente, in Siria, nella provincia di Idlib. L’uomo poi, qualche mese fa, sarebbe stato contattato dalla moglie che voleva rientrare in Europa. Oltre alle accuse di terrorismo la donna, detenuta nel carcere di San Vittore, è accusata di essersi sottratta ai propri obblighi legali al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l'istruzione dei propri figli, che ora sono stati affidati al padre.

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