Savoia, le spoglie di Vittorio Emanuele III presto in Piemonte

Cronaca
Re Vittorio Emanuele III, al centro accanto a Benito Mussolini e Adolf Hitler (Getty Images)

Lo ha annunciato il rettore del Santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo, dove il 15 dicembre è stata spostata anche la salma della regina Elena. Polemica tra i nipoti sulle modalità del rientro in Italia

Le spoglie di Vittorio Emanuele III di Savoia, re d’Italia dal 1900 al 1946, saranno presto traslate nel Santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo. Lo ha fatto sapere attraverso una nota il rettore della basilica, don Bartolomeo Bessone. Al momento, il penultimo regnante italiano è sepolto ad Alessandria d'Egitto, dove si era recato in esilio nel 1946 dopo aver abdicato in favore del figlio Umberto II.

Sepolto acconto alla moglie

Vittorio Emanuele III troverà posto accanto alla salma della moglie, la regina Elena, che ieri 15 dicembre è stata traslata nel Santuario di Vicoforte da Montpellier, in Francia. Dopo la tumulazione delle spoglie della penultima regina, don Bartolomeo Bessone ha dichiarato che "ancora non è chiara la tempistica per traslare la salma di Vittorio Emanuele III, ma potrebbe avvenire presto. E noi ne saremmo ben lieti". "Da quello che so – ha aggiunto il rettore del Santuario - le pratiche sono state espletate e le autorizzazioni sono arrivate".

All’interno del mausoleo di Carlo Emanuele I

Come quelle della regina Elena, anche le spoglie di Vittorio Emanuele III saranno tumulate nella cappella di San Bernardo, conosciuta anche come mausoleo di Carlo Emanuele I. Il rientro in Italia dei due sovrani arriva dopo un lungo iter iniziato nel 2011 con la prima richiesta dei famigliari di Casa Savoia. Un’istanza poi reiterata anche nel 2013 e che ha raccolto la disponibilità del vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio. Nei decenni precedenti l’ex famiglia reale aveva sperato di riuscire ad ottenere una traslazione solenne al Pantheon, a Roma, dove sono ospitati i feretri di Vittorio Emanuele II e Umberto I.

Rammarico per il gran segreto

Maria Gabriella di Savoia ha voluto esprimere gratitudine per il ritorno delle spoglie della nonna in Italia al vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio, e al rettore del Mausoleo. "Voglio ringraziare quanti hanno operato nella discrezione giovevole allo scopo", a cominciare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "che fattivamente ha propiziato la traslazione della salma in Italia". Apprezzamento espresso in una nota anche da Vittorio Emanuele di Savoia che però non può non "rammaricarsi che tutto ciò sia avvenuto in gran segreto, senza concedere alla Regina d'Italia, Sovrana della Carità Benefica, gli onori dovuti e soprattutto la traslazione al Pantheon di Roma, come abbiamo sempre richiesto e prima di me mio padre, il Re Umberto II". Secondo il fratello di Maria Gabriella, che ha dichiarato che la traslazione della regina Elena è avvenuta "a sua insaputa", "giustizia sarà fatta solo quando tutti i sovrani sepolti in esilio riposeranno nel Pantheon di Roma".

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