Ostia, spari contro porta di casa di un membro della famiglia Spada

Cronaca
Foto d'archivio (LaPresse)

Nella tarda serata di sabato, secondo le prime ricostruzioni, sono stati esplosi 5 colpi di pistola. Poco dopo, calci e pugni anche alla porta di casa del fratello. Non ci sarebbero feriti. Minniti: saremo duri, libereremo litorale da mafia. Raggi: "Istituzioni unite"

Nella tarda serata di sabato ci sarebbero stati degli spari a Ostia, in via Forni. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati esplosi cinque colpi di pistola contro la porta di casa di un componente della famiglia Spada. Poco dopo, sarebbe stata presa a calci e pugni anche la porta di casa del fratello. Non risultano feriti. Sono in corso le indagini della polizia. I colpi di pistola arrivano a pochi giorni dall’agguato in una pizzeria di Ostia, nel quale sono stati gambizzati due uomini, uno legato sia ai Fasciani sia agli Spada. Dure reazioni sono arrivate dal ministro dell'Interno Minniti e dalla sindaca di Roma Raggi. 

Minniti: "Libereremo Ostia da mafia"

"Non possiamo consentire che il litorale della capitale del nostro Paese possa essere condizionato dalle mafie”, ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti. "Per quanto ci riguarda il tema della liberazione di Ostia dalla mafia sarà irrinunciabile, lì ci giochiamo un pezzo della sovranità del nostro Paese. Noi saremo duri e intransigenti. Perché quello che sta avvenendo a Ostia non è tollerabile in una democrazia". Parole che sono piaciute alla sindaca di Roma Virginia Raggi che su Twitter ha commentato: "#FuoriLaMafiaDaRoma. Bene Minniti su Ostia. Istituzioni unite sono risposta a malavita. Siamo con cittadini, non ci facciamo intimidire da minoranza mafiosa".

Il timore è che si inneschi una guerra tra clan

Il timore degli inquirenti, già nei giorni scorsi, era che il duplice ferimento nella pizzeria, con chiare modalità mafiose, potesse innescare un conflitto tra clan rivali o un tempo alleati. In un quadro reso ancora più instabile da inchieste e processi che hanno colpito negli ultimi anni soprattutto i Fasciani e gli Spada. “Ho già scritto al prefetto e sentito i ministri Minniti e Pinotti. A breve ci sarà un Comitato per la sicurezza. È necessario che tutte le forze dell'ordine, e se serve anche l'esercito, siano presenti a presidiare un municipio di Roma che è grande come una media città e dove sembra che le guerre tra clan stiano ricominciando”, ha detto sabato la sindaca della Capitale Virginia Raggi.

Polemiche sulla “palestra della legalità”

Intanto dopo l’elezione del presidente del Municipio, dopo due anni di commissariamento per mafia, a Ostia la politica torna a dividersi sulla cosiddetta “palestra della legalità”. Dovrebbe sorgere nei locali sequestrati all'ex presidente del Porto di Ostia Mauro Balini, sotto inchiesta. Il presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, definisce “inaccettabile quanto surreale il rimpallo di responsabilità tra uffici del Comune e Municipio che sta bloccando” da maggio la palestra. Anche altri parlano di "resistenze del Municipio di Ostia". La neo presidente M5S del X Municipio, Giuliana Di Pillo, assicura che “la palestra si farà”. Il Pd l’attacca: “Chiede aiuto al ministro dell'Interno per combattere la criminalità, ma non fa nulla dove potrebbe”.

Roberto Spada resta in carcere

La “palestra della legalità” è un luogo pensato per diventare un contraltare pubblico alla palestra di Roberto Spada, frequentata da molti ragazzi di famiglie povere. Proprio sull'uscio di quella palestra è iniziata l'aggressione alla troupe televisiva. Per quell’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi e al film maker Edoardo Anselmi, Roberto Spada è nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo con l'accusa di violenza privata e lesioni aggravate dal “metodo mafioso” e dai futili motivi. Venerdì scorso il tribunale del Riesame di Roma ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dal difensore di Spada. 

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