Giornalista aggredito a Ostia, il malaffare degli Spada

Cronaca
Roberto Spada poco prima di colpire con una testata di giornalista Daniele Piervincenzi (Ansa)

L'uomo che ha picchiato il reporter sul litorale romano appartiene a una famiglia da tempo nota ai magistrati per il coinvolgimento in affari illeciti che vanno dal racket al traffico di droga. I giudici hanno già condannato sette membri del clan a pene dai 5 ai 13 anni

L'aggressione di una troupe televisiva a Ostia ha riportato di nuovo l'attenzione della cronaca sulla famiglia Spada e i loro affari. Il clan, secondo le inchieste che da tempo si sono concentrate sui loro business, da anni è attivo sul litorale romano, dove avrebbe imposto regole e comportamenti per provare a trasformare Ostia in una zona franca.

Gli Spada e il metodo mafioso

La storia della famiglia Spada, secondo i giudici della Capitale, sarebbe una storia criminale, caratterizzata dall’esercizio del metodo mafioso. Questo dicono tre verdetti di primo grado, anche se non ci sono ancora sentenze definitive della Corte di Cassazione. Secondo i giudici, gli Spada farebbero leva sulla paura per estorcere denaro obbligando gli abitanti del municipio a tacere, e per fare affari come a loro piacimento.

Gli affari degli Spada

Ostia è tornata al voto dopo il commissariamento per Mafia Capitale. Nonostante i diversi interventi delle forze di polizia nel corso degli anni, questo territorio a pochi chilometri dal centro di Roma continua ad essere infestato dal traffico di droga: soprattutto cocaina e hashish. Secondo quanto emerso dalle inchieste, i chioschi sulla spiaggia sono soggetti al pizzo. L’assegnazione delle case, così come gli sfratti, non verrebbero decisi dalla pubblica amministrazione, ma dagli Spada, parenti diretti dei Casamonica.

Le condanne

Ai primi di ottobre, per il racket dell’edilizia popolare, le violenze, le minacce e le intimidazioni, sette membri del clan hanno incassato condanne dai cinque ai tredici anni. L’inchiesta che ha portato a questa sentenza è iniziata indagando sulla gambizzazione di un uomo, ferito con due colpi di pistola davanti ad un supermercato di Ostia. Gli investigatori si convinsero che dietro al movente ci fosse la contrapposizione tra i clan.

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