Terremoti, Save the Children: "4,5 milioni di studenti a rischio"

Cronaca
Il terremoto del 2002 uccise 27 bambini e una maestra nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (Getty Images)
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Situazioni di rischio in 79 province italiane. L'ong denuncia la mancanza di prevenzione e l'assenza di monitoraggio sulle scuole. Lanciata una petizione, le firme raccolte saranno presentate al governo e al parlamento

Sono passati 15 anni dal crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, ma ancora oggi circa quattro milioni e mezzo di studenti italiani vivono in aree ad alta o medio alta pericolosità sismica. Una cifra allarmante, quella diffusa in un rapporto da Save the Children a un anno di distanza dalla forte scossa di terremoto che ha colpito il Centro Italia e in particolare le località di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Norcia.

Criticità in 76 province

Secondo i dati di Save the Children, ben 76 province italiane su 110 presentano criticità a livello sismico su tutto o su parti significative del proprio territorio. E in 29 casi il problema riguarda province che hanno un numero molto alto di studenti - tra i 50mila e i 500mila - e che si trovano in zona ad elevata pericolosità sismica. Una di queste è per esempio quella di Roma, che ha la densità più alta d'Italia di studenti delle scuole d'obbligo, circa 450mila.

Le richieste alla politica

L'associazione umanitaria ha lanciato una petizione per sensibilizzare politica e istituzioni sul tema. Le richieste della petizione sono tre: far sì che tutte le scuole italiane siano ospitate in strutture antisismiche; effettuare una verifica degli edifici per mappare i potenziali rischi per ogni singola scuola; attivare percorsi di formazione e autoprotezione obbligatori per le emergenze. 

La tragedia del 2002

L'obiettivo sarebbe quello di evitare nuove tragedie, come quella del 2002 a San Giuliano di Puglia, costata la vita a 27 bambini e una maestra. Episodi che Save the Children collega a una mancata prevenzione e all'assenza di un monitoraggio. Da allora sono passati 15 anni ma, secondo l'organizzazione umanitaria, non sarebbero state prese le contromisure necessarie per prevenire nuovi casi del genere. Stando alla denuncia, ancora oggi in Italia mancherebbero molte informazioni sullo stato degli edifici scolastici, parecchie scuole non sarebbero state sottoposte alle verifiche di vulnerabilità sismica e i dati dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica non risulterebbero aggiornati o completi.

Le firme arriveranno al governo

"Andare a scuola è un diritto e un obbligo ed è fondamentale che ogni bambino sia al sicuro in un luogo dove trascorre gran parte della giornata, così come è importantissimo che sappia cosa fare in caso di emergenza", ha affermato Raffaella Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children. "La sicurezza dei bambini è un bene primario e per questo con la petizione chiediamo anche che vengano nominati dei commissari nel caso di enti inadempienti". Le firme raccolte dalla petizione saranno consegnate al parlamento e al governo.

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