Sgombero Roma, Raggi: "Vergognoso scaricabarile". Scontro con Regione

Cronaca
Una foto degli scontri a Roma tra migranti e polizia del 24 agosto (Ansa)

La sindaca spiega che il Comune ha fatto la sua parte, ma dalla giunta Zingaretti piovono critiche: “Dal Campidoglio zero risposte”. E anche i 5 Stelle si spaccano. L'agente della frase choc nel 2014 fece caricare gli operai della Thyssen

Lo sgombero di via Curtatone mette nell'occhio del ciclone la giunta Raggi e riapre le tensioni anche dentro il M5S. Nel pomeriggio di venerdì la sindaca con un post su Facebook ha denunciato un “vergognoso scaricabarile”, tirando in causa la Regione Lazio. La replica non si è fatta attendere. Secondo l’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti  il 31 maggio la Regione “ha firmato la delibera per lo stanziamento di 40 milioni di euro” e il Comune, messo a conoscenza “non ha mai dato risposta”.
Ed è tensione anche all'interno del Movimento 5 Stelle. Se infatti Luigi Di Maio difende la sindaca affermando che "si deve occupare dei romani prima che dei migranti" e si schiera anche al fianco dei poliziotti, non fa lo stesso Roberto Fico, che dice: “Uno Stato che si organizza in questo modo è uno Stato che non mi rappresenta. La mediazione culturale e il dialogo si attuano ad oltranza”.

Il piano del Campidoglio

I circa 40 migranti sgomberati dall'immobile di via Curtatone a Roma che si trovano in condizioni di particolare disagio e fragilità  potranno trovare alloggio in sei villette a Forano, in provincia di Rieti. Sarebbe questa la soluzione oggetto dell'accordo tra Campidoglio e la società Sea, che gestisce l'immobile sgomberato a Roma e occupato da 4 anni da migranti, per la maggior parte richiedenti asilo. Tuttavia il sindaco di Forano, Marco Cortella (Pd), si è detto contrario a questa ipotesi:  "La comunità non l'accetterebbe e non per un problema di razzismo ma per oggettivi problemi caratterizzati già dall'elevato numero di migranti ospitati a Forano". 

La nota del Comune sullo sgombero

Dello sgombero ha parlato anche Marco Cardilli, delegato alla Sicurezza di Roma Capitale. "Lo sgombero dell'immobile privato avvenuto sabato 19 agosto è stato disposto dalla Prefettura - spiega in una nota del Campidoglio -. Noi abbiamo appreso venerdì 18 agosto che l'operazione sarebbe avvenuta in quella data. Nei mesi precedenti abbiamo tentato più volte di effettuare il censimento delle persone presenti nell'immobile, ma non era stato possibile a causa dell'opposizione degli occupanti. Un impedimento che era stato segnalato alla Prefettura. Successivamente la stessa Prefettura ci ha consegnato un censimento che non segnalava, ad esempio, la presenza di minorenni tra gli occupanti. Al momento dello sgombero erano, invece, presenti 37 minorenni". "Soltanto in seguito allo sgombero - continua Cardilli - abbiamo potuto effettuare il censimento completo delle fragilità presenti nell'immobile. A tutti è stata garantita prima assistenza ed è stata formulata una proposta per l'inserimento nel circuito di accoglienza di Roma Capitale. Tuttavia, molti hanno rifiutato l'offerta. L'amministrazione capitolina, sia prima dello sgombero che in seguito alle operazioni, ha svolto pienamente le proprie funzioni senza lasciare nulla di intentato".

Il post della Raggi

Nel post diffuso su Facebook, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha invece scritto che "in Italia l’accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. C’è chi si indigna ma poi volta la faccia dall’altra parte. C’è ipocrisia".

La risposta della Regione

Immediata la replica dell’amministrazione di Nicola Zingaretti, che ricorda che il 31 maggio la Regione “ha firmato la delibera per lo stanziamento di 40 milioni di euro, parte di un investimento più ampio, pari a 161 milioni di euro, per l'emergenza abitativa”. Il Comune, continua la nota della Regione Lazio, è stato messo a conoscenza di questa “disponibilità economica” ma non ha mai dato risposta.

Gli scontri del 24 agosto e le polemiche

Il 24 agosto, proprio le operazioni di sgombero in corso nella Capitale avevano fatto scoppiare scontri tra migranti e polizia. Teatro dei tafferugli è stata piazza Indipendenza, dove molti degli sgomberati da via Curtatone si erano accampati. Quando le autorità sono arrivate per sgomberare anche quella zona, i migranti hanno lanciato bottiglie, sassi e alcune bombole di gas. I poliziotti hanno risposto azionando gli idranti. Proprio durante gli scontri, un agente avrebbe detto: "Se tirano qualcosa, spaccategli un braccio". La frase ha scatenato le polemiche, con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che all’indomani dell’accaduto ha definito quelle parole come "gravi" e ha garantito che ci saranno "delle conseguenze", con l’avvio di "procedure interne" in cui "non si faranno sconti". Ma Gabrielli ha anche sottolineato di ritenere "altrettanto grave che l'idrante e le frasi improvvide pronunciate durante le cariche diventino una foglia di fico, un alibi per coprire altre responsabilità altrettanto gravi. E non della Polizia".

Organizzato corteo contro gli sgomberi: attese 5mila persone

Intanto, per il 26 agosto, è stato organizzato un corteo di protesta contro gli sgomberi. Previsti varchi d'accesso in piazza dell'Esquilino, con controlli delle forze dell'ordine, transennamenti, divieto di portare aste, bottiglie di vetro e altri oggetti che potrebbero provocare danni. Queste alcune delle misure di sicurezza pensate per far fronte all’evento a cui dovrebbero partecipare circa 5mila persone. Dal primo pomeriggio verranno rimossi veicoli in sosta e contenitori dei rifiuti lungo tutto il percorso.

Sindaco del Reatino: "Contrario a ospitare altri migranti"

"Sono assolutamente contrario ad un'ipotesi del genere, come peraltro ho detto al Prefetto di Rieti, perché la comunità non l'accetterebbe e non per un problema di razzismo ma per oggettivi problemi caratterizzati già dall'elevato numero di migranti ospitati a Forano". Così il sindaco di Forano (Rieti), Marco Cortella (Pd), in merito all'ipotesi di ospitare nella frazione di Gavignano di Forano i migranti sgomberati a Roma. Cortella attacca: "Siamo di fronte all'inciviltà istituzionale, in quanto né io né il Prefetto di Rieti, da me contattato telefonicamente, eravamo a conoscenza di questo presunto accordo tra il Comune di Roma e la Sea srl, per trasferire migranti sgomberati a Roma a Gavignano di Forano".

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