Scuola, ore di lezione insufficienti: prof e alunni in classe a luglio

Cronaca
Foto d'archivio
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L'istituto superiore "Leonardo Da Vinci" di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, durante l'inverno aveva ridotto le attività a causa dei termosifoni rotti. Ora 1.200 studenti e circa 120 professori dovranno tornare sui banchi dal 17 al 22 luglio per recuperare

S’immaginavano già al mare, o in vacanza chissà dove. Invece 1.200 studenti e circa 120 professori dell’istituto superiore “Leonardo Da Vinci” di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, dovranno tornare a scuola per sei giorni, dal 17 al 22 luglio. Il motivo? Devono completare il numero di ore di presenza obbligatoria dell'anno scolastico 2016-2017, dopo che lo scorso inverno l’attività era stata ridotta per il mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento.

Colpa dei termosifoni

L’ordinanza è stata emessa dal preside, Fernando Cannizzo, d'intesa con il consiglio d'istituto e col consiglio dei docenti, dopo il ricorso di due professori che hanno ottenuto l'arrivo di ispettori scolastici. Durante l’inverno la scuola, a causa dei termosifoni rotti e della “mancata erogazione termica”, era stata costretta a ridurre l’attività per non costringere studenti e docenti a stare per troppo tempo al freddo. “I periodi di riduzione oraria – si legge nella circolare del preside – sono intervenuti dal 13 al 21 dicembre 2016 e dal 19 gennaio al 15 febbraio, per un totale di 32 giorni lavorativi”. Poi, a marzo, la situazione era tornata alla normalità e si pensava che la faccenda fosse chiusa. Qualche giorno fa, invece, è arrivata l’ordinanza del direttore: dal 17 al 22 luglio, “obbligo di frequenza per gli studenti” e “ferie revocate” per i docenti.

Famiglie sorprese

La notizia, come racconta il quotidiano La Sicilia, ha colto di sorpresa centinaia di famiglie, che già stavano per partire per le vacanze o comunque avevano altri programmi per la terza settimana di luglio. Secondo alcuni esperti, mentre per i docenti che non si presenteranno la scuola potrebbe recuperare quote dello stipendio non dovuto, per gli studenti sarebbe a rischio l'esito degli scrutini di promossi e ammessi alla maturità.

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