Terremoto: la musica italiana in campo per la rinascita delle Marche

Cronaca
Enrico Ruggeri e Fiorella Mannoia, due dei protagonisti di "Risorgi Marche" (Foto: profilo ufficiale Facebook)
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Neri Marcorè presenta la rassegna musicale di solidarietà "Risorgi Marche". Tredici concerti in altrettanti luoghi colpiti dal sisma. Sul palco, dal 25 giugno al 3 agosto, artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Brunori Sas, Niccolò Fabi e Francesco De Gregori

Tredici concerti in 13 diverse location, accomunate dal passaggio del terremoto che ha messo in ginocchio i territori dell'entroterra marchigiano. Tredici concerti per aiutare proprio quei territori a ripartire. E' l'obiettivo di "Risorgi Marche", la rassegna musicale di solidarietà per contribuire alla rinascita delle comunità colpite dal sisma grazie al contributo dei grandi nomi della musica italiana, presentati dall'attore e showman Neri Marcorè, originario proprio del marchigiano.

Concerti (senza palco) per tutti

A partire dal 25 giugno con Nicolò Fabi e fino al 3 agosto, dove per la sua unica data estiva si esibirà, al Santuario di Macerato di Visso, Francesco De Gregori insieme all'orchestra Filarmonica Marchigiana e agli Gnu Quartet. Ma ci saranno anche Malika Ajane (7 luglio), Daiana Lou (8 luglio), Ron (9 luglio), Enrico Ruggeri (12 luglio), Paola Turci (20 luglio), Bungaro (23 luglio), Samuele Bersani (25 luglio), Daniele Silvestri (27 luglio), Luca Barbarossa e Fiorella Mannoia (30 luglio), Brunori Sas (31 luglio), Max Gazzè (31 luglio). "Il progetto, oltre a voler sostenere le popolazioni colpite dal sisma, vuole essere un modo per riconciliarsi con la natura che a volte può essere distruttiva. E' proprio per questo motivo - racconta Neri Marcorè in conferenza stampa - che i concerti si svolgeranno di pomeriggio e sui prati più belli e panoramici delle Marche". Non ci saranno palchi e gli artisti, che si esibiscono gratuitamente, saranno sullo stesso livello del pubblico. "Questa modalità ci permette di risparmiare il costo delle luci e dell'allestimento dei palchi - aggiunge - ma soprattutto ci fa godere della bellezza della natura che cercheremo di rispettare in tutti i modi possibili". I concerti si svolgeranno infatti in luoghi raggiungibili solo a piedi e anche per i trasporti logistici verranno usati solo mezzi elettrici.

Non solo musica

Nel corso delle 13 date ci sarà spazio anche per i prodotti tipici regionali. Saranno oltre 150 le piccole imprese agricole e dell'artigianato locale presenti con delle "isole del gusto" organizzate nelle zone limitrofe alle esibizioni. "La nostra idea - spiega il coordinatore del Festival per il settore agroalimentare, Alberto Mazzoni - è rimarginare la ferita della terra attraverso il rilancio della terra stessa e delle sue produzioni. Il turismo e l'agroalimentare sono settori collegati che del terremoto stanno subendo i maggiori danni indiretti; noi vogliamo che si riparta da qui. E contiamo sull'impegno della nostra filiera, consapevoli che l'attrattività che riusciamo a generare potrà essere decisiva".

I danni del sisma da risanare

Secondo un'analisi Coldiretti, sono 15.300 le aziende agricole e le stalle nei comuni terremotati della regione, con 175 mila ettari di terreni agricoli (il 37% del totale delle Marche) coltivati da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5%). A causa del sisma si stima un calo immediato del valore aggiunto della produzione pari a circa 70 milioni di euro, un terzo del valore totale dell'agricoltura delle zone colpite. A questi vanno sommati i danni indiretti, con un crollo fino al 90% delle vendite sul mercato locale provocato dalla crisi del turismo e dallo spopolamento dovuto all'esodo forzato. Ed è proprio il connubio turismo-agricoltura il fulcro delle due economie marchigiane, sia per l'impatto diretto sulla ristorazione che per l'acquisto di vino e prodotti agroalimentari, con un giro d'affari regionale quantificato da Unioncamere in 355 milioni di euro l'anno.

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