Il giovane, accusato di essere il responsabile dell’incendio in cui sono morte tre sorelle di etnia rom, si è difeso nell'udienza di convalida del fermo. Ha ribadito che la notte del 5 maggio si trovava in un’area di sosta nella zona di Prati Fiscali
"Quella notte non ero li, ero lontano assieme alla mia famiglia". Il 20enne fermato con l’accusa di essere il responsabile del rogo del camper in cui sono morte tre sorelle di etnia rom, si è difeso davanti al gip nel corso dell'udienza di convalida del fermo avvenuta nel carcere di Torino. Nel corso dell'atto istruttorio il giovane ha ribadito che il 5 maggio, la notte in cui a Roma è andato a fuoco il camper, non si trovava nella zona del rogo ma in una area di sosta nel quartiere Prati Fiscali assieme a tutta la sua famiglia.
Chiesto uso di immagini a circuito chiuso
La difesa del giovane ha chiesto di acquisire le immagini a circuito chiuso della zona affermando che in quelle ore alcuni agenti delle forze dell'ordine erano intervenute per controllare la zona dove si trovava la famiglia del fermato.
L’accusato: "Non c'entro con questa storia”
Anche nei giorni scorsi il giovane ha detto di essere estraneo ai fatti: "Io non c'entro niente con questa storia, in quei giorni non mi trovavo neanche a Roma. Non so perché mi vogliano tirare in ballo in questa vicenda - ha aggiunto - ma non ho nulla a che fare con questa tragedia".
Gip Torino si riserva su convalida fermo
Il gip di Torino si è riservato di decidere sulla convalida del fermo. Il giudice Alessandra Danieli deciderà se convalidare l’arresto. Il giovane è accusato di omicidio plurimo ed è gravemente indiziato di essere il responsabile della morte delle tre sorelle Halilovic.
Coinvolto in un altro caso di cronaca
Il ventenne Rom è coinvolto anche in un altro caso di cronaca nera, registrato lo scorso dicembre a Roma. È stato condannato a due anni e poi liberato dopo 20 giorni per lo scippo ai danni di una studentessa cinese Yao Zhang, poi morta investita da un treno nel tentativo di inseguire i ladri.