Migranti, pm Siracusa: “Nessun legame tra Ong e trafficanti”

Cronaca
Foto d'archivio (Ansa)

Smentita anche dal presidente del Copasir: nessun dossier dei servizi segreti su organizzazioni e scafisti. Ue: "Aspettiamo risultati dell'inchiesta". La Cei: "Fuoco politico vergognoso". Msf: "Campagna strumentale". M5S: "Polizia sulle imbarcazioni di salvataggio"

"A noi come ufficio non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra Ong o parti di esse con i trafficanti di migranti. Nessun elemento investigativo”. Così il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, si è espresso sulla presunta collusione tra alcune organizzazioni non governative e il traffico di migranti, in Commissione Difesa del Senato. Il magistrato ha aggiunto che ci sono Ong più collaborative con l'autorità giudiziaria e altre meno, ma ciò "non l'abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, loro sono a favore del migrante non della polizia".

Percentuale di migranti salvati da Ong ad Augusta è aumentata

Il procuratore ha garantito di non avere indagini sulle Ong che “comunque sarebbero di competenza della procura distrettuale”, smentendo così quanto sostenuto dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che aveva detto: "A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, e so di contatti”. Giordano, inoltre, ha spiegato che negli ultimi tre anni è aumentata la percentuale di migranti salvati da navi delle Ong e sbarcati nel porto di Augusta. Nel 2015, i salvataggi delle organizzazioni non governative, nel siracusano, "sono stati il 12,6%" del totale, mentre nel 2016, il dato è aumentato al 14,3% e nel 2017 "c’è già un picco al 28,1%".

Presidente Copasir: nessun dossier degli 007 sui rapporti tra Ong e trafficanti

Anche il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ha fatto sapere che non ci sono dossier degli 007 sui rapporti tra Ong e gli scafisti. E ha commentato così le indiscrezioni diffuse dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini, nei giorni scorsi: “Con riferimento alle notizie circolate circa l'esistenza di un rapporto (dossier) predisposto dai Servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Ong per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterraneo, dopo le verifiche del caso, alla luce di informazioni assunte, ritengo corretto evidenziare come tali notizie risultino prive di fondamento".

Ue: “Per ora solo accuse, aspettiamo i risultati dell’inchiesta”

Sull’inchiesta in corso a Catania si è espresso anche il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, che ha specificato che essendo il procedimento in corso “aspettiamo di vedere il risultato” e che “i mezzi dell'agenzia Ue rispondono a tutte le richieste che vengono trasmesse. Per il momento ci sono le accuse. Le autorità italiane stanno facendo del loro meglio per chiarire questa situazione”. Avramopoulos ha voluto ricordare che “in generale le organizzazioni non governative fanno un buon lavoro in Grecia e in Italia. Dal 2015 le missioni Ue di soccorso nell'Egeo e nel Mediterraneo hanno contribuito a salvare oltre 500mila vite”.

M5S: "Polizia sulle imbarcazioni". Msf: "Mai, piuttosto non lavoriamo"

Intanto, i parlamentari del M5S hanno annunciato che domani depositeranno una proposta di legge per contrastare l’immigrazione clandestina e la tratta dei migranti. L’obiettivo è rafforzare i poteri dello Stato ed estendere le funzioni di polizia giudiziaria sulle imbarcazioni militari e della guardia costiera “Vogliamo tutelare due soggetti: il primo sono i più deboli, gli immigrati, vittime del traffico degli scafisti - ha dichiarato il capogruppo M5s alla Camera, Roberto Fico, presentando al Senato la proposta di legge - I secondi sono le Ong: quando fai chiarezza totale aiuti tutti, anche le Ong che si devono sentire tutelate da questa proposta di legge".

Ma la reazione di Loris De Filippi, presidente di Msf, è durissima: “Mai con la polizia giudiziaria a bordo. Piuttosto fermeremo la nostra attività. Noi lavoriamo in un altro modo, l'azione umanitaria deve essere indipendente, imparziale e neutrale. Nessuna presenza di armi o di forze di polizia sulle navi adibite al soccorso”.

Msf: su Ong illazioni e campagna strumentale   

Mfs si è espressa anche sul versante politico della questione: “C’è stata una campagna strumentale e di manipolazione. Non abbiamo nulla da nascondere ma assistiamo al rimbalzo costante di accuse e illazioni non supportate da alcuna prova indiziale", ha affermato, in una conferenza stampa a Montecitorio, Stefano Argenziano, responsabile del programma migrazioni di Msf. "Che si indaghi, se ci sono prove sia fatta chiarezza", ha aggiunto, sottolineando come "tutto ciò che facciamo in mare è del tutto trasparente". Dello stesso parere anche il direttore di Amnesty International in Italia, Giorgio Rufini, che ha ribadito: "Non si fanno giochi politici sulla pelle delle persone, è osceno, disumano”.

Cei: "Fuoco politico ipocrita e vergognoso"

Critica anche la Cei, impegnata in prima linea nella gestione dell’emergenza migranti. Monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes (fondazione Cei) ha commentato così quanto accaduto: “È giusto che la procura e la magistratura siano vigili e assumano conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo, perché i migranti non siano doppiamente vittime. Però il fuoco politico indistintamente sulle nove Ong che operano nel Mediterraneo per salvare le vite umane - di fronte alle morti che sono passate a oltre cinque mila nel 2016 rispetto alle tre mila del 2015 - con risorse di fondazioni bancarie e di privati, della società civile, è stato un atto ipocrita e vergognoso".

Le origini dello scontro, da Di Maio a Zuccaro

Il caso della presunta collusione tra alcune organizzazioni non governative e il traffico di migranti era nato dopo il post apparso sul blog di Beppe Grillo dal titolo “Più di 8mila sbarchi, Il ruolo oscuro delle Ong”, e dopo i commenti del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che aveva sostenuto di avere “due rapporti Frontex che accusano le Ong di un fatto gravissimo: di essere in combutta con i trafficanti di uomini, con gli scafisti”. A convalidare quest’ipotesi, in un’intervista su La Stampa, era poi stato il procuratore di Catania Zuccaro: “Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti”. In un'intervista ai microfoni di Sky TG24, Zuccaro aveva anche parlato dello “strano proliferare” delle Ong nel Mediterraneo negli ultimi mesi.

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