Norcia, consegnate le prime 18 casette agli sfollati del sisma

Cronaca
Il sindaco Nicola Alemanno taglia il nastro durante la consegna delle prime 18 casette di legno a San Pellegrino di Norcia

Gli alloggi di San Pellegrino, i primi completati nell'area del Centro Italia colpita dal terremoto, sono per alcune delle persone che hanno perso la casa nelle scosse del 24 agosto scorso. Emozione e lacrime tra le famiglie. Un uomo ha rinunciato alla sua abitazione per darla a un'anziana

Sono state consegnate, a San Pellegrino di Norcia, le prime 18 casette di legno per gli sfollati del terremoto del 24 agosto scorso. Si tratta delle prime abitazioni completate nell'area del Centro Italia colpita dal sisma. Il sindaco Nicola Alemanno ha tagliato il nastro tricolore e ha dato le chiavi degli alloggi alle famiglie che ne avevano diritto. Molte delle persone che hanno potuto prendere possesso delle case non hanno trattenuto le lacrime e l’emozione.

L’emozione degli sfollati – “Sono bellissime, mamma mia non ci credo ancora”, ha detto con la voce rotta dal pianto Maria Luisa Giorgi, appena entrata nella sua casetta in legno. “Mi tremano le gambe, non ho parole, c'è veramente tutto e poi questa almeno non ci cadrà sulla testa”, ha aggiunto. “Sono stati 5-6 mesi difficili, ora speriamo di tornare a vivere e di ritrovare un po' di serenità”, ha detto invece Paola Onori, un'altra delle persone che ha ricevuto le chiavi. “Io ho vissuto in un container in questo periodo – ha raccontato Stefano Onori – e avere adesso questa casetta è un sogno, quantomeno non sentiremo più il freddo che abbiamo dovuto sopportare nelle settimane scorse". I più giovani, entrati in possesso delle case, non si sono persi l'occasione per farsi foto e selfie fuori dalle abitazioni, a testimonianza di una giornata “importante, che per noi significa tornare un po' alla normalità”, ha spiegato uno dei ragazzi intento ad aprire il portone della sua casetta.

Un uomo ha rinunciato in favore di un’anziana – E dalle terre martoriate dal sisma arriva l’ennesima storia di solidarietà. Un cittadino di San Pellegrino di Norcia, Bruno Biagini, ha rinunciato alla sua casetta in legno per lasciarla all’anziana del paese. Cecilia Amici, la nonna di questa frazione conosciuta e amata da tutti, in base alle regole di assegnazione non aveva avuto diritto all’alloggio. "Un gesto che dimostra un grande cuore e per questo voglio ringraziare personalmente Bruno", ha detto il sindaco Alemanno. La signora Cecilia non era presente al ritiro delle chiavi, ma al suo posto c’era la sua giovane nipote che ha ringraziato Biagini “per lo splendido gesto".

La soddisfazione del sindaco - I destinatari delle 18 casette potranno andarci ad abitare già dai prossimi giorni. “Questo è il risultato dello sforzo di cinque mesi difficili, ma è anche la risposta migliore che lo Stato potesse dare. Oggi possiamo dire che le istituzioni qui hanno lavorato come meglio non si potesse, nonostante le tante difficoltà", ha detto il sindaco Alemanno. Al taglio del nastro ha partecipato anche l'assessore della Regione Umbria Fernanda Cecchini, che ha voluto sottolineare ancora che “lo Stato c'è e continuerà ad esserci, restando al fianco di questa gente". Nei prossimi giorni il Comune di Norcia consegnerà altre 20 casette appena fuori le mura della città, mentre servirà ancora qualche settimana per ultimare i 63 alloggi nella zona industriale. Tutte queste abitazioni sono destinate agli sfollati del sisma del 24 agosto. Poi si dovranno realizzare i moduli da destinare a coloro che hanno perso casa nei terremoti del 26 e 30 ottobre.

Le casette - Le casette in legno consegnate a San Pellegrino di Norcia sono le prime Soluzioni abitative di emergenza (Sae) terminate in tutta l'area colpita dal sisma nel Centro Italia. Sono moduli da 60 e 40 metri quadrati, in grado di ospitare nuclei familiari da quattro e due persone. All'interno sono completamente arredate con mobili ed elettrodomestici. Sono dotate di stoviglie, piatti, pentole, biancheria da letto e da bagno. Alle finestre, tende color panna. Tutti gli alloggi sono termoautonomi.

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