No Expo: le tute nere devastano il centro di Milano. VIDEO

Cronaca

I violenti hanno preso il sopravvento del corteo di protesta No Expo e hanno messo a ferro e fuoco la città. Palazzo Chigi: "Vigliacchi". Salvini e Grillo chiedono le dimissioni di Alfano. Undici contusi tra gli agenti, una decina di fermati

Negozi, banche, auto in fiamme, vetrine infrante, gente e turisti in fuga terrorizzati, scontri con la polizia, alcuni agenti feriti. E' sfociata in terrore e devastazione nel cuore della città la giornata inaugurale di Expo, l'evento universale che inaugurato oggi, 1 maggio, a Milano.
Al corteo del No Expo Mayday Parade organizzato nel pomeriggio (LE FOTO), come temuto, hanno preso il sopravvento i black bloc e le fasce più violente e la manifestazione è presto degenerata (LE FOTO).

Corteo partito in modo pacifico - Il corteo è partito attorno alle 15 da piazza XXIV Maggio, colorato e rumoroso come altre iniziative organizzate per il primo maggio. Per motivi di sicurezza, la questura ha mantenuti inalterati la partenza e l'arrivo del corteo ma ha vietato il passaggio in piazza Duomo e nei pressi di largo Cairoli dove si trova l'Expo Gate.

Molotov e bombe carta - All'inizio i manifestanti hanno imbrattato muri e vetrine. Poi, il lancio di oggetti contro la polizia. E' in corso Magenta però che è scoppiato il caos. Manifestanti incappucciati hanno cominciato a divellere cassonetti, fioriere, pali stradali. Poi hanno lanciato bombe carta contro vetture parcheggiate alcune delle quali hanno preso fuoco. Una sede della banca Unicredit in via Carducci è stata data alle fiamme.
La polizia ha caricato i manifestanti e il corteo è stato disperso con lancio di lacrimogeni attorno a Piazzale Cadorna (la ricostruzione della questura: video). In via D'Arezzo, mentre le forze dell'ordine avanzavano tra le macchine bruciate, quasi in piazza Pagano, sono stati ritrovati tanti caschi, giacche e pantaloni neri a testimonianza che molti dei black bloc si sono cambiati d'abito e si sono mescolati tra gli altri manifestanti.

Le polemiche politiche - Unanime il coro di sdegno. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, sostiene che bisogna "isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano" e aggiunge "fin d'ora, mobiliteremo tutte le forze per ripulire e sistemare al più presto le zone coinvolte". Il comune, conclude, "si costituirà parte civile". Il presidente Mattarella esprime la sua solidarietà a Forze dell'ordine e cittadini colpiti, mentre plaude all'operato della polizia il ministro dell'Interno Alfano secondo cui "abbiamo fermato molti delinquenti preventivamente e altri ancora oggi pomeriggio: adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito". Renzi non commenta e rimanda a una nota di palazzo Chigi che definisce i black bloc "vigliacchi incappucciati". Non mancano le voci critiche, come quella di Matteo Salvini che si chiede "Renzi e Alfano, i danni ai cittadini li pagate voi?" e invoca le dimissioni del ministro dell'Interno. Dimissioni chieste anche da Beppe Grillo che in un post sul suo blog esprime solidarietà alle forze dell'ordine e sostiene che "il dispositivo di sicurezza in Italia  fa acqua non per i pochi poliziotti ma perché Alfano incapace di coordinarli".

Undici feriti tra gli agenti - Alla fine il bilancio dei numeri è di 11 feriti tra le forze dell'ordine e di 10 antagonisti accompagnati in questura. Cinque gli arresti in flagranza eseguiti dalle forze dell'ordine. Durante i disordini avvenuti a Milano al corteo No Expo sono stati lanciati 400 lacrimogeni. Il dato è stato fornito dalla Questura.

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