Torino, baby gang tenta di uccidere 27enne in metro

Cronaca
La fermata della metro Massaua a Torino
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Sei giovanissimi hanno aggredito un ragazzo che viaggiava nel loro stesso convoglio. Dopo calci e pugni è arrivata la coltellata. La vittima è in prognosi riservata ma non rischia la vita. Gli aggressori sono stati identificati, due di loro arrestati

Tentato omicidio nella metropolitana di Torino: nella notte tra sabato e domenica un giovane torinese di 27 anni è stato aggredito e accoltellato al petto da una banda di giovanissimi, quattro ragazzi e due ragazze, per lo più minorenni, pure loro di Torino. Due, di cui uno minorenne, sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio.

La dinamica dell'aggressione - La polizia ha accertato che verso l'una di notte, mentre viaggiavano su uno dei convogli metropolitani in direzione Fermi, per ragioni che non sono state ancora chiarite hanno aggredito il 27enne, che viaggiava sullo stesso treno metropolitano. Il giovane non è stato solo colpito a calci e pugni, ma è stato anche accoltellato al torace. Un fendente al petto con un coltello a serramanico, che è stato successivamente trovato dagli agenti in un cestino dell'immondizia. La polizia, grazie al sistema di videosorveglianza della metropolitana, è potuta intervenire immediatamente: ha fermato i sei aggressori alla fermata metropolitana di piazza Massaua, dove i ragazzi erano appena scesi dal treno, ed ha soccorso il giovane accoltellato. Il ragazzo aggredito è stato ricoverato in ospedale con prognosi riservata. La coltellata gli avrebbe raggiunto un polmone, ma non è in pericolo di vita.

Forse politico il movente
- Della baby gang facevano parte anche due ragazze, che sono state identificate e denunciate a piede libero. La polizia non ha precisato per quale motivo vi sia stata l'aggressione. Secondo un testimone, invece, all'origine potrebbero esserci ragioni di natura politica. Il giovane ferito, infatti, stando alla testimonianza era vestito come normalmente vestono i ragazzi dei cosiddetti gruppi antagonisti di estrema sinistra, mentre i sei giovani aggressori indossavano giubbetti di pelle nera e avevano i capelli tagliati come solitamente usano fare i naziskin.

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