Di Caterina: in 10 anni ho dato 3 milioni di euro a Penati

Cronaca

Intervista di Lucia Annunziata all'imprenditore indagato dalla procura di Monza per tangenti: l'ex presidente della provincia "aveva quattrini a Montecarlo, Dubai, in Sud Africa"

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I "quattrini" all'ex presidente della Provincia Filippo Penati? Per l'imprenditore dei trasporti Piero Di Caterina non erano "mazzette ma finanziamenti", una sorta di prestito per sostenerlo politicamente, in parte restituito. "Il discorso corruzione-concussione arriva nell'era Oldrini a Sesto San Giovanni, arriva a Segrate con Alessandrini e il suo direttore generale, e a Milano, come ho osservato da spettatore, all'Atm".
Di Caterina parla durante la trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora (GUARDA LA REGISTRAZIONE) e le dichiarazioni del grande accusatore di Penati nell'inchiesta su presunte tangenti della Procura di Monza,  suonano come una parziale marcia indietro per quanto riguarda le accuse all'ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani e spostano il tiro sugli attuali sindaci di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini e di Segrate, Adriano Alessandrini. Dura risposta dei due, che intendono querelare l' imprenditore, chiedendo un risarcimento per "gravi danni d'immagine" e sollecitando Lucia Annunziata a invitarli in trasmissione per poter replicare alle accuse (e sembra che il diritto di replica sia stato concesso dalla giornalista).

In 10 anni, 3 milioni di euro - Premessa: Di Caterina precisa di aver denunciato un "sistema assolutamente trasversale" e, durante la trasmissione, spiega un personalissimo concetto di corruzione e concussione: "Io mi sono impegnato a sostenere finanziariamente Penati, nel senso che non corrompo Penati per ottenere appalti illeciti, quelli leciti certamente arrivano, perché quando sei vicino a un politico è inevitabile avere dei vantaggi". Avrebbe versato denaro per "ottenere appalti nella regolarità", con "parità di accesso", pur in presenza di "società dominanti". In dieci anni, a Penati e al suo entourage avrebbe versato "tre milioni, tre milioni e mezzo di euro", in parte restituiti.
La situazione, a suo avviso, sarebbe cambiata più tardi, dopo la metà degli anni 2000 con "l'era" di Oldrini e Alessandrini: "La parte di Oldrini è quella che caratterizza maggiormente quello che chiamo 'sistema Sesto', perché nell'era Oldrini, per essere in condizione di lavorare, bisogna entrare in un sistema di corruzione molto complesso", ha detto, con successivo annuncio di querela dell'attuale sindaco della Stalingrado d'Italia.
Un sistema, però, di cui sembra essere stato mero spettatore, perché la "vittima" della corruzione-concussione sarebbe l'altro imprenditore dell'inchiesta, il costruttore Giuseppe Pasini, ex candidato sindaco per il centrodestra a Sesto contro Oldrini. Dice Di Caterina:  "Ho assistito a pagamenti tra Pasini e dirigenti delle Coop". Quelle Coop, ricostruisce, "che giungono a Sesto con il recupero delle aree dismesse; sono sempre presenti sul territorio, e anche in questo caso, io ho assistito a pagamenti di somme, di tangenti, così si dice, da parte dell'altro imprenditore: tra Pasini e le Coop".

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