Legambiente: un incendio su tre riguarda parchi e riserve

Ambiente
I roghi minacciano il patrimonio naturalistico del nostro Paese (Ansa)

Nel 2017 in fumo 35mila ettari "protetti" su oltre 101mila totali. Sicilia, Calabria e Campania sono le regioni più colpite

In Italia, nel 2017, circa un terzo dell’intera superficie colpita dagli incendi faceva parte di aree di valore naturalistico e incluse nella rete Natura 2000, che comprende siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale. A segnalarlo è Legambiente, la quale precisa che sono 24.677 gli ettari di Zone di protezione speciale (Zps) per tutelare l'avifauna andate in fumo, 22.399 quelli dei Siti di importanza comunitaria (Sic) e ben 21.204 quelli bruciati di parchi e aree protette, per un totale di 35mila ettari, tenuto conto della parziale sovrapposizione delle tre tipologie. Le regioni più colpite sono state Sicilia, Campania e Calabria.

Un anno difficile

Secondo i dati analizzati da Legambiente in tutta Italia la superficie complessiva bruciata dall'inizio del 2017 ha superato quota 101mila ettari: una cifra più che raddoppiata rispetto a quella dell’intero 2016. ''Il 2017 verrà ricordato, come lo furono il 2007 e il 1997, come un anno orribile per la devastazione prodotta dal fuoco che ha divorato anche gran parte del patrimonio naturalistico italiano", ha dichiarato Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente.

Il primato della Sicilia

Nel 2017 gli incendi in Italia hanno coinvolto 87 siti di importanza comunitaria (tra cui 31 in Sicilia, 24 in Campania, 8 in Calabria, 7 in Puglia, 5 nel Lazio e 4 in Liguria), 35 zone di protezione speciale (tra cui 10 in Sicilia, 6 in Campania, 5 in Calabria, 5 nel Lazio, 3 in Puglia e una in Liguria) e 45 Parchi e Aree protette (tra questi 12 in Sicilia, 13 in Campania, 5 nel Lazio, 4 in Calabria, 4 in Puglia e una in Liguria). Tra questi ultimi ci sono 9 parchi nazionali, 15 regionali e 16 riserve naturali. La Sicilia ha il primato della regione che ha perso di più dal punto di vista naturalistico, con 11.817 ettari bruciati nei Sic, 8.610 nelle Zps e 5.851 nelle Aree protette. Segue la Campania, con 8.265 ettari bruciati nei Sic, 4.681 nelle Zps e 8.312 nelle Aree protette. E la situazione non è delle migliori neanche in Calabria dove sono andati in fumo 666 ettari nei Sic, 3.427 nelle Zps e 3.419 nelle Aree protette.

La responsabilità delle Regioni

Per l’organizzazione ambientalista, le principali responsabilità in questa emergenza-incendi sarebbero da imputare alle Regioni. "I 17 anni trascorsi dalla pubblicazione della legge 353 del 2000, che assegna competenze e ruoli per prevedere, prevenire e contrastare gli incendi boschivi - ha sottolineato Ciafani - rappresentano un arco temporale tale da rendere inaccettabile questo disastro ambientale". Sotto accusa, in particolare, lo stato attuale dell’aggiornamento dei piani Aib (Antincendio boschivo) dei parchi e delle riserve naturali dello Stato. Ad oggi, infatti, si rilevano 13 piani Aib vigenti, otto con l'iter non ancora concluso e due Parchi (Stelvio e quello del Cilento e Vallo di Diano) con il piano antincendi recentemente scaduto e da aggiornare.

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