Shevchenko al Premio Liedholm: guerra prosegue, sarà inverno difficile

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L'ex calciatore è intervenuto all'11° Premio Nils Liedholm a Lu e Cuccaro Monferrato: "Continuate ad aprire il vostro cuore, continuate a sostenerci. Grazie per il vostro supporto al nostro Paese"

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Andriy Shevchenko, ex calciatore e oggi allenatore, è intervenuto all'11° Premio Nils Liedholm, a cento anni dalla nascita del Barone, a Lu e Cuccaro Monferrato, provincia di Alessandria, dove è stato premiato succedendo all'attuale allenatore del Milan Stefano Pioli. Insieme a lui, presso la Villa Boemia sulle colline del Monferrato, un gruppo di bambini ucraini, avvolti nelle bandiere gialle e blu del paese martoriato dalla guerra.

Andriy Shevchenko

"Anche ieri attacchi di missili russi"

"E' stata la cosa più bella di oggi vederli - ha detto l'ex rossonero rivolgendosi ai bambini - la guerra, infatti, purtroppo va avanti. Ancora ieri ci sono stati attacchi dei missili russi per distruggere infrastrutture fondamentali del Paese. L'inverno sarà difficile per noi. Continuate ad aprire il vostro cuore, continuate a sostenerci. Grazie per il vostro supporto al nostro Paese. I bimbi ucraini che hanno salutato Shevchencko vivono nella vicina Fubine Monferrato con le loro famiglie e sono arrivati in Italia con viaggi umanitari. Un appello alla pace è arrivato oggi anche da Carlo Liedholm, figlio del leggendario Barone. "Sarà dura, ma proviamoci. Vi siamo vicini dopo l'atto crudele della Russa. Speriamo che chi di dovere si ravveda il prima possibile". "E' stata una brillante idea decidere per il nome di Shevchenko - sottolinea ancora Carlo Liedholm - Personalmente sono sempre stato colpito da quel suo grande cuore che lo ha portato, anni fa, ad essere presente con la Nazionale ucraina a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Così come continua a dimostrare la vicinanza al suo Paese". Le congratulazioni a Shevchenko per il riconoscimento sono arrivate anche, attraverso due video, da Carlo Ancelotti, primo premiato nel 2011, e Alberto Zaccheroni, entrambi suoi allenatori in rossonero. "Mentre venivamo a Cuccaro ho raccontato a Sheva - confida Mauro Tassotti, amico e altra bandiera del Milan - la storia del Barone. Sono, infatti, molto simili, nel campo e fuori".

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