Per decenni ha guidato la Gancia, l'azienda fondata dal bisnonno nel 1850. Nel 1975 fu rapito dalla Brigate Rosse e poi liberato
Lutto nel mondo dell'imprenditoria vitivinicola astigiana: è morto a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia. Per decenni ha guidato la Gancia, che era stata fondata dal suo bisnonno nel 1850. Nel 1975 fu rapito dalla Brigate Rosse e poi liberato. La data dei funerali non è ancora stata resa nota.
Chi era Vittorio Vallarino Gancia
Imprenditore che ha guidato l'attività di famiglia verso il futuro, protagonista di un sequestro lampo negli anni di piombo, Cavaliere del lavoro. Gancia era nato il 28 ottobre 1932 e ha rappresentato la quarta generazione della famiglia a dirigere l’azienda fondata dal bisnonno, Carlo Gancia, nel 1850. Ha due figli, Massimiliano e Lamberto, entrambi dirigenti nell'attività di famiglia. Il suo impegno all'interno dell'azienda è iniziato nel 1957, con un primo incarico all’ufficio esportazione, dopo aver preso una laurea in scienze politiche all'università di Torino. Nel 1967 è stato nominato direttore generale della F.lli Gancia & C. mentre nel 1973 è arrivato a ricoprire la carica di amministratore delegato e, nel 1984, di presidente. Nel 1975 è stato protagonista del sequestro, da parte delle brigate rosse, che si è concluso il giorno dopo con la sua liberazione, e che costò la vita l'appuntato dell'Arma dei carabinieri, Giovanni D'Alfonso. Anche la brigatista Margherita Cagol, morì nell'operazione di liberazione di Gancia.
L'impegno dell'azienda Gancia
Ha dato grande impulso al progresso commerciale ed economico dell’azienda, alla quale ha anche impresso una radicale trasformazione tecnologica. Tra i titoli onorifici ricevuti si ricorda quello di cavaliere del lavoro e l'Ordine al merito della Repubblica italiana. Dall'anno successivo della sua nomina a dg (nel 1968) ha puntato sulla commercializzazione degli spumanti secchi. Ha iniziato la produzione del Pinot della Rocca de Giorgi, diventato poi spumante doc. Nel 1980 ha creato il Pinot di Pinot, selezione dei migliori pinot italiani, aprendo un nuovo e importante mercato riservato agli spumanti secchi. Nel 1984 ha avviato a Rutigliano, in provincia di Bari, l’Azienda Agricola Tenuta di Torrebianco. Nella tenuta comincia la coltura dei vitigni Chardonnay, Pinot, Sauvignon, dando un esempio seguito con successo dagli imprenditori pugliesi. È stato presidente di Federvini, di Unione vini e della Camera di commercio di Asti.