Savigliano, un chirurgo scrive a ministro Sanità: “Se tornano medici no vax mi licenzio”

Piemonte
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Lo ha scritto in una lettera di dimissioni al ministro Orazio Schillaci un chirurgo dell’ospedale Santissima Annunziata, da anni impegnato nell’ambito dele missioni Onu su scenari di guerra: “La medicina è una cosa seria. Non una barzelletta”

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"Se tornano i no vax in ospedale io mi licenzio! La medicina è una cosa seria. Non una barzelletta". Il chirurgo Vincenzo Carrozza, medico calabrese da tempo residente in Piemonte, da anni impegnato nell'ambito delle missioni Onu su scenari di guerra, ha scritto una lettera di dimissioni al ministro della Sanità, Orazio Schillaci, pubblicata anche su Facebook (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL COVID IN ITALIA).

La lettera

Chirurgo all'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, anche se manca dalla struttura dal 2017, anno in cui ha chiesto aspettativa per iniziare il suo percorso di "chirurgo di guerra", Carrozza ha scritto: "Signor ministro della Sanità, collega Schillaci, in questa grande famiglia di medici e infermieri, ogni azione ha cercato di seguire i protocolli scientifici accreditati. Non c'è mai stato posto per atti di pirateria medica, di pressappochismo, di pozioni magiche per curare i nostri pazienti. Oggi, con atto che chiamare scellerato è sminuirne il significato, si concede il diritto a degli stregoni (i medici no vax) di ritornare a esercitare la loro mala medicina nelle corsie e nei reparti degli ospedali del Servizio sanitario nazionale. Si concede il diritto a dei potenziali untori di infettare pazienti ospedalizzati, dunque fragili per definizione".

"Rassegno dimissioni come protesta civile"

"In qualità di medico chirurgo non posso accettare che la mia professione, e la salute di tantissimi pazienti, sia messa in mano a cinquemila potenziali untori. Per questo motivo non mi resta, come atto di protesta civile, che rassegnare le mie dimissioni dal Servizio sanitario nazionale. Signor ministro - conclude Carrozza -, ha minato gravemente la credibilità del nostro Sistema sanitario nazionale e della nostra categoria. Spero in un ravvedimento, nelle tue dimissioni immediate da ministro della Sanità, per non renderti complice di questo atto inqualificabile e pericoloso".

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