Novara, torna al lavoro Giusy Pace: l'infermiera guidò corteo no-vax vestiti da deportati

Piemonte
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Il 30 ottobre del 2021 aveva organizzato e guidato una manifestazione no Green pass con i partecipanti, legati tra loro con filo spinato, che indossavano camicioni a strisce verticali. L’infermiera 35enne era stata sospesa per violazione dell’obbligo vaccinale

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Tornerà al lavoro oggi all’Azienda Ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara Giusy Pace, la coordinatrice infermieristica 35enne che un anno fa, il 30 ottobre 2021, aveva organizzato e guidato a Novara una manifestazione no-vax e no Green pass che fece non poco scalpore perché i partecipanti, legati tra loro con un filo spinato, indossavano camicioni a strisce verticali che alludevano a quelli dei deportati nei lager. Pace era stata sospesa per violazione dell’obbligo vaccinale. Con lei, all’ospedale di Novara sono stati riammessi 7 infermieri, 1 tecnico, 4 oss e 7 impiegati amministrativi: non c’erano infatti medici no vax sospesi. La notizia è riportata dal Corriere della Sera.

La posizione di Giusy Pace

Pace era stata sospesa anche dal suo sindacato, Fsi-Uae: il segretario generale, Adamo Bonazzi, dopo aver verificato che era la principale promotrice della manifestazione, le aveva revocato tutte le cariche. Tutte le parti politiche e le istituzioni, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al sindaco di Novara Alessandro Canelli, avevano fortemente biasimato l’iniziativa, contro la quale si erano levate anche le voci della comunità ebraica e delle organizzazioni di volontariato. Rimasta fuori dal lavoro, negli ultimi dodici mesi Giusy Pace, presidente dell’associazione Idu- Istanza diritti umani Piemonte, Liguria e Val d’Aosta (una delle tante sigle della galassia no-vax), ha continuato la sua personale battaglia soprattutto sui social.

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