In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Asti, scoperto giro di spaccio di cocaina: dodici arresti

Piemonte

Il gruppo nascondeva la droga all'interno di barattoli che venivano messi sotto terra, poi la sostanza stupefacente veniva smerciata sul territorio

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Dodici persone sono state arrestate con l'accusa di far parte di un gruppo dedito allo spaccio di cocaina tra Asti e Santa Vittoria d'Alba. L'operazione, denominanta "Bad Boys", è stata compiuta dagli agenti della questura di Asti. Secondo quanto emerso, il gruppo gestiva un volume di affari stimato in almeno un milione e mezzo di euro.

Il giro di spaccio

Il gruppo, a conduzione familiare, secondo quanto emerso dalle indagini nascondeva la cocaina all'interno di barattoli che poi venivano messi sotto terra. In seguito la sostanza stupefacente veniva smerciata sul territorio. In totale sono stati monitorati 4,7 chilogrammi di cocaina, indagate 30 persone ed eseguiti 12 arresti. Le dosi di droga ricavate, secondo gli inquirenti, potevano essere almeno 21mila e 300. Sono state eseguite quattro custodie cautelari in carcere, su disposizione della procura di Asti, nei confronti di 4 cittadini albanesi di età compresa tra i 20 e i 36 anni, mentre altre 8 persone sono state sottoposte alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione.

Il modus operandi

A capo del presunto gruppo criminale ci sarebbero due fratelli di 35 e 36 anni che manovravano il tutto: uno di questi prima dal carcere di Cuneo, in cui si trovava recluso, poi da casa sua, dove si trovava ai domiciliari. Il sodalizio, oltre ai due fratelli, sarebbe composto dalle loro mogli e dai due cognati, che si dedicavano all'attività di occultamento, detenzione, fornitura e spaccio di cocaina. Venivano poi riforniti il nipote e altri soggetti ventenni, con quantitativi di un etto ogni volta, i quali a loro volta distribuivano la droga al dettaglio sulle piazze del mercato illecito di Asti, Alba e Bra, consegnando i proventi dell'attività illecita ai due fratelli.