L'uomo ha modificato la propria versione più volte fino a fornire precise indicazioni per il recupero del telefono della vittima, gettato a molta distanza dal luogo dell'assassinio, dei guanti utilizzati per commettere il delitto e dell'arma impiegata
Ha confessato il 30enne di Mathi (Torino) fermato per l'omicidio di Fatmir Ara, l'impresario albanese trovato senza vita sabato a San Carlo Canavese.
L'interrogatorio
L'uomo, un operaio italiano incensurato, è stato interrogato dai carabinieri e dal pubblico ministero Elena Parato e ha modificato la propria versione più volte fino a confessare di aver ucciso Fatmir Ara, fornendo precise indicazioni per il recupero del telefono della vittima, gettato a molta distanza dal luogo dell'omicidio, dei guanti utilizzati per commettere il delitto e dell'arma impiegata, regolarmente detenuta. Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire il movente dell'omicidio. Nei prossimi giorni l'uomo comparirà in tribunale a Ivrea per l'udienza di convalida del fermo. I militari hanno anche sequestrato un fucile che apparterrebbe al 30enne. Ieri l'autopsia aveva stabilito che Fatmir Ara era stato assassinato con tre fucilate.
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