Torino, si sposa in fin di vita in cardiochirurgia: trapianto lo salva

Piemonte
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Proprio durante la cerimonia, mentre l'uomo era intubato, è arrivata la disponibilità di un cuore per il trapianto, eseguito la notte stessa

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Un uomo di 47 anni si è sposato nella terapia intensiva della cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino. Intubato e in gravi condizioni dopo un infarto, l'uomo aveva espresso il desiderio di convolare a nozze con la conpagna, poi, proprio durante la cerimonia, è arrivata la disponibilità di un cuore per il trapianto, eseguito la notte stessa.

L'infarto e il matrimonio

La storia è di una coppia che ha iniziato le peripezie a giugno in un ospedale in provincia di Cuneo, dopo che il 47enne ha subito un infarto. Trasferito d'urgenza nel reparto di Cardiochirurgia delle Molinette, diretto da Mauro Rinaldi, è stato curato nel reparto di Terapia Intensiva post-cardiochirurgica, coordinato dalla dottoressa Anna Trompeo. Le condizioni cliniche però sono peggiorate e si è reso necessario l'impianto di un sistema di assistenza circolatoria meccanica (Ecmo). Problemi con la terapia scoagulante però hanno imposto di inserire il paziente in lista per un trapianto in urgenza nazionale attraverso il Centro regionale trapianti del Piemonte, diretto dal professor Antonio Amoroso. A quel punto "abbiamo chiesto di sposarci in reparto - spiega la moglie, 42 anni - visto che le nozze erano fissate per settembre e non sapevamo se saremo arrivati a quel giorno. E grazie ai medici, alla direzione sanitaria e al Comune di Torino siamo riusciti. "Un miracolo - prosegue la donna - è capitato nella notte dopo le nozze: abbiamo ricevuto un bellissimo dono, un cuore nuovo per mio marito. Adesso aspettiamo solo che torni a casa, perché abbiamo una bimba piccola, che ha quasi tre mesi".

Il trapianto

Non hanno avuto fiori, ma quasi nemmeno il tempo di posare il bouquet, composto di tappi colorati delle provette dei prelievi di sangue e di guardare insieme le foto della loro piccola, appoggiate sul letto, perché la seconda avventura era alle porte. Il miracolo è stato concretizzato dai sanitari, che con un volo speciale sono andati a Napoli e tornati col cuore per lui. Il trapianto, con sette ore di intervento, è stato eseguito dal professor Massimo Boffini dell'équipe del professor Mauro Rinaldi, con l'aiuto della dottoressa Erika Simonato e del dottor Matteo Marro e degli anestesisti Andrea Costamagna e Daniele Ferrero. "Adesso - ha aggiunto la moglie del trapiantato - pensiamo solo a invecchiare insieme e a crescere la nostra bimba. La persona che ha permesso tutto ciò - ha detto poi a proposito del donatore del cuore - mi auguro che il Signore se la tenga stretta stretta. Stiamo insieme da sei anni e tre di convivenza - spiega - e avevamo programmato le nozze già i due anni precedenti, ma c'è stato il Covid e sono state rinviate e adesso è andata così, però ce l'abbiamo fatta". Il decorso clinico intanto è stato regolare e il paziente è stato trasferito nell'Unità coronarica della Cardiologia universitaria, diretta da Gaetano Maria De Ferrari, per poi passare alla degenza di cardiochirurgia. "È una doppia notizia bellissima a lieto fine per l'uomo e per la coppia. Complimenti alle nostre équipe e al sistema trapianti" ha commentato Giovanni La Valle, direttore generale Città della Salute di Torino.

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