Revocate le udienze previste per luglio, il giudice ha riconvocato le parti in aula il 20, 21 e 24 ottobre prossimi, quando dovranno essere illustrati e discussi gli esiti degli accertamenti tecnici
I primi accertamenti dei periti sulla funivia del Mottarone, coinvolta nell'incidente in cui il 23 maggio dello scorso anno sono morte 14 persone (LE FOTO DELL'INCIDENTE - I PRECEDENTI), hanno riscontrato "tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3". E' quanto emerge dalla richiesta di proroga ottenuta dai periti nell'ambito dell'incidente probatorio sulle cause della strage. "Preme sottolineare che qualora tali lesioni si fossero riscontrate durante le ispezioni mensili previste da norme - sottolineano i periti - si sarebbe dovuta dismettere la testa fusa anticipando la data di scadenza della stessa".
Slitta il deposito delle perizie
Intanto il gip Annalisa Palomba ha accolto la richiesta di proroga avanzata dai periti e ha concesso la proroga dei termini fino al 16 settembre. Revocate le udienze previste per luglio, il giudice ha riconvocato le parti in aula il 20, 21 e 24 ottobre prossimi, quando dovranno essere illustrati e discussi gli esiti degli accertamenti tecnici.
Il gip ha ritenuto che "la necessità di approfondimento in ordine alle analisi frattografiche", ovvero gli accertamenti relativi alla rottura dei materiali, in questo caso il cavo trainante della funivia, "sia meritevole di accoglimento".
Nei giorni scorsi il collegio dei periti guidato da Antonio De Luca, ordinario di Tecnica delle costruzioni all'Università Federico II di Napoli, aveva chiesto una proroga per "sopravvenute esigenze di ulteriori indagini e approfondimenti". "Eravamo fiduciosi che lo svolgimento delle indaginifrattografiche su un individuato gruppo di fili della fune collassata ci potesse fornire una luce sulle ragioni del collasso stesso - spiega De Luca in una mail inviata al gip -; poichè invece abbiamo trovato ossidazioni molto consistenti su questi fili, riteniamo di operare in maniera estesa le indagini frattografiche". Richiesta di proroga era pervenuta anche dal collegio informatico, allo scopo di "armonizzare" le perizie ed evitare il rischio "di rilasciare tutta una serie di informazioni e dati - spiega Paolo Dal Checco - che rimarrebbero privi della valutazione del collegio 'delle cause', e quindi di spiegazione, lasciando aperta a chiunque, anche mediaticamente, la possibilità di speculare su tali elementi".