"Le persone non conoscono il mondo dei ciechi. Con il tempo impariamo a muoverci con autonomia, soprattutto nel quartiere in cui viviamo e dove ci sentiamo più sicuri", ha affermato davanti al giudice
È in atto uno scontro legale sul caso del 60enne torinese accusato di truffa ai danni dell’Asl: secondo la procura della Repubblica, l'uomo si sarebbe finto cieco per intascare la pensione d’invalidità, ottenendo in quattro anni circa 30mila euro. L'uomo, finito sul banco degli imputati, si difende, respingendo ogni accusa e affermando le proprie ragioni. Lo riporta il Corriere della Sera.
La difesa
"Le persone non conoscono il mondo dei ciechi. Con il tempo impariamo a muoverci con autonomia, soprattutto nel quartiere in cui viviamo e dove ci sentiamo più sicuri", ha affermato davanti al giudice. Secondo la guardia di finanza, l'uomo avrebbe mostrato dei comportamenti nettamente contrastanti col presunto stato di cecità. Dai pedinamenti è emerso che l'uomo era in grado di scattare fotografie, pubblicare selfie. In un'occasione, inoltre, sarebbe stato addirittura colto nell'atto di osservare il lato b di una donna. Pur non essendo dotato della vista, l'imputato ha ancora gli altri sensi che, a suo dire, lo aiuterebbero a spostarsi. L'udito, ad esempio, è indispensabile per attraversare la strada. Il tatto serve a riconoscere le monete. Quanto alle foto, ci sarebbe una spiegazione. "Come è possibile che scatti fotografie al mio cane? Ha un campanello al collo, che mi permette di capire dove si trova", ha dichiarato. "Sono un ex fotografo, posso scattare immagini bendato".