Doveva essere una giornata di festa e di sport si è trasformata in una tragedia. Accadde tutto durante la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid
Sono passati ormai cinque anni da quel 3 giugno 2017 quella che per Torino doveva essere una giornata di festa e di sport si è trasformata in una tragedia. In piazza San Carlo, durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid, una serie di ondate di panico tra la folla, causate dallo spray urticante utilizzato da una banda di rapinatori, provocò 1.600 feriti e più tardi il decesso di due donne. Nel processo con rito abbreviato su quei fatti i cinque imputati, tra cui la sindaca di Torino Chiara Appendino, sono stati tutti condannati a un anno e sei mesi.
I fatti di piazza San Carlo
Occhi fissi al maxischermo, il Real ha appena segnato il terzo gol. I tifosi juventini non fanno nemmeno in tempo a realizzare che gli avversari stanno mettendo le mani sulla Champions quando all’improvviso un boato spaventa la folla. E si scatena il caos. Come mostrano le immagini e i video di quella sera, la gente inizia a spingersi, travolgendo le transenne e poi scappando lungo le vie limitrofe. La maggior parte delle persone corre lungo via Roma, verso la stazione di Torino Porta Nuova. Ma molti restano schiacciati a terra. Alle 23.30 circa, piazza San Carlo è quasi completamente svuotata. Le sirene continuano a far sentire il loro suono, la polizia invece cerca di capire cosa abbia generato il panico.
La morte di Erika Pioletti
Il 15 giugno 2017 muore Erika Pioletti, 38enne di Domodossola che era stata ricoverata all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino dopo essere stata colta da un infarto. Erika, residente a Domodossola e originaria di un piccolo paese ossolano, Beura-Cardezza, è stata schiacciata dalla folla contro un muro e il trauma toracico le ha causato un arresto cardiaco. Per diversi minuti il sangue non è arrivato al cervello, arrecandole danni che si sono rivelati irreversibili. Rianimata sul posto, è giunta in coma in ospedale e da allora i medici non sono più riusciti a risvegliarla. Veniva tenuta in vita da un respiratore e in ipotermia. La mamma Anna le è stata sempre al fianco nei 12 giorni di calvario ma lei non è più uscita da quel lungo incubo.
Dopo un anno e mezzo muore anche Marisa Amato
Il 25 gennaio 2019, a un anno e mezzo dai fatti di piazza San Carlo, è morta in seguito alla complicanze di un'infezione alle vie respiratorie anche Marisa Amato, la donna di 65 anni rimasta paralizzata dopo i fatti di piazza San Carlo. La 65enne era arrivata il 23 gennaio al pronto soccorso con problemi respiratori. Gli esami avevano evidenziato un versamento pleurico che era stato drenato mentre la respirazione era stata sorretta con ventilazione non invasiva. Era stata ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva, diretto da Mauriziano Berardino.