Due imputati hanno patteggiato la pena, altri tre sono stati rinviati a giudizio. Lo stupefacente veniva spedito tramite normali corrieri postali con Gps a indirizzi reali ma a persone inesistenti. L’indagine ha preso in esame episodi tra il 2018 e il 2019
Una dozzina di condanne, la più alta delle quali a sette anni e sei mesi di carcere, ha chiuso a Torino il processo - con rito abbreviato - nato da un'inchiesta dei carabinieri su un traffico di stupefacenti dalla Spagna all'Italia. Due degli imputati hanno patteggiato la pena. Altri tre sono stati rinviati a giudizio. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Antonio Genovese, Carmine Ventura, Roberto De Sensi, Enrico Moschini, Antonio Vallone.
Il traffico di droga
La droga veniva spedita tramite normali corrieri postali con Gps a indirizzi reali ma a persone inesistenti. Gli interessati si facevano trovare sul posto fornendo il nome falso.
L’indagine
L'indagine, che ha preso in esame episodi avvenuti tra il 2018 e il 2019, sfociò nel 2021 in una serie di misure cautelari e restrittive. In tutto furono recuperati circa 175 kg tra hashish e marijuana.