"Proprio in un momento così drammatico è importante l'incontro tra le culture del Salone del Libro di Torino. Investire sulla conoscenza è grande antidoto contro le guerre", ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini al suo arrivo al Lingotto
Prende il via, a Torino, la 34esima edizione del Salone Internazionale del Libro. La manifestazione, che si presenta quest'anno come la più grande di sempre, si è aperta al Lingotto con la cerimonia di inaugurazione alla presenza dei ministri alla Cultura Dario Franceschini e per l'Istruzione Patrizio Bianchi, seguita dalla lectio dello scrittore indiano Amitav Ghosh intitolata "I non-umani possono parlare?". Migliaia le persone, fra cui molte scolaresche, che questa mattina si sono messe in coda per entrare alla fiera che fino a lunedì ospiterà incontri, presentazioni di libri, concerti con ospiti da tutto il mondo. Tantissimi i giovani e i bambini.
Franceschini: "Conoscenza è antidoto a guerre"
"Proprio in un momento così drammatico è importante l'incontro tra le culture del Salone del Libro di Torino. Investire sulla conoscenza è grande antidoto contro le guerre", ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini al suo arrivo al Lingotto. "I dati che riguardano il settore dell'editoria sono confortanti - ha spiegato Franceschini - e, in particolare, la stagione del lockdown ha riavvicinato le persone ai libri, alla lettura e ai consumi culturali, mi aspetto una grande crescita". "In questi tempi di guerra - ha concluso il ministro - il libro può fare tantissimo, è l'antidoto principale contro l'odio e strumento importantissimo per promuovere il rispetto e la conoscenza reciproca".
La 'legge per il libro'
"È un momento importante per il settore dell'editoria, con grandi autori e grandi investimenti. Stiamo inoltre completando il percorso di approvazione della Legge per la promozione del Libro e della Lettura, che sosterrà tutta la filiera". ha aggiunto Franceschini. "Ho preso l'impegno di lavorare per portare a compimento un disegno di legge per il libro complessivo, una legge di sistema che prendesse un po' come riferimento la legge del cinema in Italia, che aiuta tutta la filiera", ha spiegato. "Abbiamo lavorato intensamente a un tavolo promosso dal ministero e dalla nostra direzione generale. Abbiamo predisposto insieme un testo che aiuta tutta la filiera del libro ed è stato completato. È stato inviato dal mio ministero al ministero dell'Economia per la copertura e alla presidenza Consiglio dei ministri. Ribadisco qui l'impegno: vorrei che questa legislatura, ormai manca meno di un anno, si chiudesse con l'approvazione di questa legge", ha sottolineato Franceschini.
Lagioia: "La sua forza è nell'essere di tutti"
"La forza del Salone del Libro di Torino sta nel mettere insieme lettori forti e persone che comprano un solo libro l'anno, o neppure, è mettere al centro, con leggerezza, ma anche con l'alta preparazione tecnica e scientifica degli interventi, la cultura, da sempre il terreno deputato al confronto, oggi bene supremo da coltivare ", sottolinea il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia, ai cancelli dell'Oval. "Questa è l'edizione più grande di sempre - ha aggiunto Lagioia - e gli editori sono stati fantastici, hanno preparato degli stand molto belli e ricchi. Ci sono a mio avviso tante cose che la rendono un po' speciale, come la Casa della Pace, il Bosco degli Scrittori e la straordinaria lectio inaugurale di oggi di Avitav Ghosh che ci guiderà in una riflessione sostanziale sul futuro del mondo in termini di sostenibilità, dicendoci che se non cambiano i paradigmi sarà dura".
Bianchi: "Ragazzi ucraini faranno maturità con loro rito"
"Dobbiamo essere capaci di raccontare le cose belle che abbiamo fatto in questi due anni di pandemia e ora con l'accoglienza dei ragazzi ucraini che noi seguiamo da vicino; i più piccoli sono stati tutti accolti nelle classi e ai più grandi stiamo assicurando di poter fare la maturità con il rito ucraino in collaborazione con i ministri e vice ministri ucraini", ha sottolineato il ministro Bianchi. "Saper leggere è importante come saper scrivere. Vuol dire avere le parole per dirlo. Essere cioè liberi. Perché quando non hai le parole per dire te stesso c'è sempre qualcuno che le dice per te. È una base fondamentale della crescita di tutti noi", ha sottolineato il ministro aggiungendo che "I social network sono importanti se vengono usati come strumenti e quindi se c'è un'educazione all'uso dei social network. I social allargano e così vanno bene ma quando ti chiudono in casa e ti obbligano sempre a inseguire non vanno bene. Ci vuole anche un bel libro sul tavolo", ha aggiunto il ministro.
Il messaggio di Mattarella
"Pasolini, di cui abbiamo recentemente celebrato i 100 anni dalla nascita, scriveva 'Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell'esperienza speciale che è la cultura'". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella lettera inviata al presidente dell'Associazione Culturale Torino, la Città del Libro e Salone del libro, Silvio Viale e letta oggi nell'incontro inaugurale della buchmesse in Sala Oro all'Oval Lingotto. Mattarella si dice certo del successo e dell'entusiasmo che il pubblico decreterà al Salone, tornato in presenza, "facendo nutrire la speranza di confermare e, anzi, di incrementare lo straordinario aumento del numero dei lettori verificatosi durante il lockdown". Il Capo dello Stato sottolinea poi come i "libri e la lettura, anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici che vanno visti come un arricchimento, restino la base imprescindibile della formazione intellettuale, scientifica e culturale. Leggere è una risorsa per la società. Leggere rende liberi. Lo scambio di conoscenza e la cultura creano ponti e aprono al dialogo ". Mattarella ha poi ringraziato tutti gli operatori del libro "che devono continuamente misurarsi con nuove sfide, dal prezzo della carta e dei trasporti alla concorrenza dei nuovi media e dei grandi gruppi multinazionali. Sostenere la lettura significa pertanto sostenere l'intera filiera: stampatori, editori, distributori e librerie, con una particolare attenzione alle librerie indipendenti, una risorsa preziosa per tanti nostri concittadini".
Le parole del presidente Cirio
"Dopo i due anni del Covid ripartire è importante, ma bisogna ripartire stando su, dobbiamo continuare a tenere alta l'asticella e il Salone con la sua forza tradizionale e l'energia di rilancio ci dà questa garanzia". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al Lingotto per l'inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino. "Il Piemonte ha scelto di promuoversi con gli eventi ed è una scelta vincente - sottolinea -. Eurovision, il Salone, il Giro d'Italia, gli Special Olympics, il Festival dell'Economia e poi ci proietteremo verso il grande autunno che porterà fino alle Atp che vogliamo far sì che diventino davvero un evento della città, una grande festa di tutti come è stato l'Eurovision". Per Cirio bisogna poi guardare ai giovani. "Il Salone - dice - da sempre parla ai giovani e quest'anno ancora di più. Torino può diventare una meta internazionale che un giovane non può non visitare nella sua crescita".
Lo Russo: "Sia messaggio di fiducia nel futuro"
"Che questo Salone possa davvero lanciare un messaggio soprattutto ai giovani, che più di altri hanno bisogno di messaggi positivi in questo momento, più di altri hanno patito e hanno l'esigenza di avere un ancoraggio valoriale, il messaggio che possano tornare ad avere fiducia nel loro futuro e sentirsi parte di una comunità. Parta da qui uno spirito di rinascita, di futuro". Questo l'auspicio del sindaco, Stefano Lo Russo, all'inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino. "Un Salone della ripartenza della città in un maggio straordinario per Torino. Si respira un'aria nuova - dice Lo Russo - e si apre anche una nuova stagione del nostro Salone che da sempre rappresenta, nella sua capacità di essere un grande evento e un'iniziativa cultura, quello che vuole essere l'anima della città che vede nella cultura diffusa e nella sua elevazione la strategica capacità di tenere insieme la qualità e i numeri. Siamo in momento complicato della nostra Europa - aggiunge -, una stagione foriera ancora di ansie e angosce e siamo tutti profondamente interrogati sui valori di democrazia e libertà e in questo quadro valoriale la cultura è una questione centrale".