Stefano Tacconi muove occhi e arti. Il figlio: segnali incoraggianti

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"Ha fatto una Tac lunedì pomeriggio e non ci sono particolari problemi. L’emorragia di sabato è stata fermata, ora dobbiamo attendere la ripresa", il figlio Andrea

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Stefano Tacconi, 64 anni, ex portiere della Juventus e della Nazionale (secondo portiere a Italia 90, alle spalle di Walter Zenga), ricoverato da sabato scorso all’ospedale di Alessandria, sembrerebbe in fase di miglioramento. "In questo momento è stabile, ma in coma farmacologico. Ha fatto una Tac lunedì pomeriggio e non ci sono particolari problemi. L’emorragia di sabato è stata fermata, ora dobbiamo attendere la ripresa. Ci sono i primi segnali che sono incoraggianti, papà muove un po’ gli occhi e gli arti, ma serve tempo", ha detto il figlio Andrea. (IL RICOVERO)

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"La situazione è ancora stazionaria. Tacconi è farmacologicamente sedato, ma ha dato qualche segno di gesto finalistico", sottolineano in una nota Andrea Barbanera, direttore della Struttura di Neurochirurgia e di Fabrizio Racca, direttore della Terapia Intensiva, che stanno trattando il paziente. "Il percorso sarà ancora lungo e i prossimi giorni saranno determinanti per capire l'andamento della situazione - aggiungono i sanitari - sicuramente il fattore tempo è stato fondamentale: aver riconosciuto il problema e aver centralizzato le cure, trasferendo il paziente in un ospedale hub, ha fatto la differenza per un intervento precoce al fine di evitare una seconda emorragia che sarebbe potuta essere fatale". Infine: "Ora dobbiamo dare tempo a Tacconi di combattere, grazie alle cure che sta ricevendo in Terapia Intensiva, e affrontare con forza i prossimi giorni".

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