Torino, smantellato traffico internazionale di droga: 11 arresti

Piemonte
©Ansa

L'inchiesta ha portato al sequestrato sul nostro territorio di oltre 80 chili di cocaina e più di sette chili di marijuana per un valore di 4,5 milioni e all'arresto di otto corrieri

ascolta articolo

A Torino i carabinieri hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini italiani, albanesi e polacchi accusati di narcotraffico internazionale e detenzione di spaccio di sostanze stupefacenti. L'inchiesta ha portato al sequestrato sul nostro territorio di oltre 80 chili di cocaina e più di sette chili di marijuana per un valore di 4,5 milioni e all'arresto di otto corrieri che viaggiavano a bordo di auto appositamente modificate in Slovenia per trasportate la stupefacente.

L'indagine

La droga, proveniente dalla Rotta atlantica e dai Paesi Balcanici, era destinata a Nord Italia, Slovenia, Olanda, Svizzera e Germania. Le indagini sono partite nel 2017 da alcuni arresti nelle strade della movida torinese, quartieri San Salvario e San Paolo. Gli investigatori hanno ricostruito la filiera dei pusher, tutti centro-africani, fino ad arrivare a un albanese che, secondo gli inquirenti, era punto di riferimento per produttori esteri, corrieri e acquirenti. Tutti gli indagati per comunicare tra di loro e non essere intercettati utilizzavano piattaforme web crittografate. Per gli inquirenti il flusso di sostanze arrivate in Piemonte e nel Nord Italia sarebbe stato imponente, come lo era la disponibilità finanziaria dell'organizzazione, che attraverso dei prestanome affittava alloggi utilizzati per lo stoccaggio della droga, all'insaputa dei locatori. A disposizione dei narcotrafficanti anche delle auto di grossa cilindrata al cui interno erano stati ricavati vani artigianali per nascondere lo stupefacente e trasportarlo dopo che era arrivato via mare nei porti del Nord Europa dal Sud America attraverso la tecnica 'Rip off', che consiste nell'inserire i panetti all'interno di borsoni nascosti nei container in transito nei porti. Metodo usato da anni dalla mafia e dai narcos. Uno dei boss dell'organizzazione, l'albanese Dashi Ergys, è stato assassinato il 22 gennaio scorso in un ristorante di Guayaquil (Ecuador), per questioni legate al narcotraffico. 

Torino: I più letti