Torino, le 12 mostre da non perdere ad aprile 2022

Piemonte

Palazzo Madama presenta la mostra "Invito a Pompei" mentre il Museo Egizio propone "Aida figlia di due mondi" per festeggiare  i 150 anni della prima rappresentazione dell'Aida di Giuseppe Verdi

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Tra le mostre visitabili a Torino ad aprile spicca "Invito a Pompei", vero e proprio viaggio nelle case della città distrutta nel 79 d.C con una ricca selezione di oltre 120 opere, tra arredi, statue, gioielli, bronzi, vetri e apparati decorativi. Al Museo Egizio invece c'è "Aida, figlia dei due mondi" in occasione dei 150 anni della prima rappresentazione dell'Aida di Verdi, il 24 dicembre 1871 al Cairo e alla Scala di Milano l'8 febbraio 1872. Al Parco Arte Vivente di Torino è aperta fino al 29 maggio la mostra collettiva "La Natura e la Preda", che affronta il tema della memoria coloniale attraverso i lavori di giovani artisti italiani emergenti

Invito a Pompei a Palazzo Madama

Palazzo Madama presenta la mostra "Invito a Pompei", curata dal Parco Archeologico di Pompei e da Palazzo Madama. Si tratta di un 'invito' a entrare nelle case di Pompei, a scoprire quali erano le atmosfere, come erano arredate, quali oggetti erano usati quotidianamente dai suoi abitanti, come erano decorate e abbellite, attraverso un viaggio nel mondo pompeiano. Il percorso espositivo, nella maestosa Sala del Senato, dove si è fatta l’Italia, si snoda attraverso gli ambienti maggiormente rappresentativi delle case più lussuose della Pompei del I secolo d.C. La domus romana, per la prima volta a Torino, spalanca le sue porte ai visitatori, accogliendoli nell’intimità domestica e mostrando loro la normalità della vita quotidiana alle pendici del Vesuvio. Una ricca selezione di oltre 120 opere, tra arredi, statue, gioielli, bronzi, vetri e apparati decorativi è presentata al visitatore in un itinerario tra gli spazi domestici (l’atrio, il triclinio, il peristilio con il giardino, le stanze da letto), che termina con i drammatici calchi di alcune vittime.

Invito a Pompei - ©Ansa

I capolavori del MoMa di New York a Camera

I più grandi capolavori della storia della fotografia arrivano dal MoMA di New York a Torino. Dal 3 marzo al 26 giugno Camera - Centro Italiano per la fotografia ospita, per la prima volta in Italia, la mostra "Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York". Una selezione di oltre 230 scatti della prima metà del XX secolo di 121 artisti, nomi leggendari, ma anche autori meno conosciuti, che hanno ridefinito i canoni della fotografia facendole assumere un ruolo centrale nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo. Decenni particolari che spinsero il collezionista svizzero Thomas Walther a raccogliere, tra il 1977 e il 1997, le migliori opere fotografiche prodotte in questo periodo riunendole in una collezione unica al mondo, acquisita dal MoMA nel 2001 e nel 2017. La mostra nasce dalla collaborazione fra il Jeu de Paume di Parigi, il Masi di Lugano e Camera, dove è possibile vedere per l'ultima volta in Europa le opere prima che tornino negli Usa.

Aida, figlia dei due mondi al Museo Egizio

Il Museo Egizio di Torino celebra i 150 anni della prima rappresentazione dell'Aida di Verdi, il 24 dicembre 1871 al Cairo e alla Scala di Milano l'8 febbraio 1872, con una grande mostra "Aida, figlia dei due mondi". Ricchissima di documenti originali tra i quali la prima partitura dell'opera, ma anche lo straordinario modellino dell'Opera del Cairo costruito dai Laboratori del Teatro Regio sui bozzetti originali dell'egittologo e funzionario di Ismail, Auguste Mariette, è divisa in due sezioni. La prima è dedicata alle visioni del viceré Ismail Pascià e del suo funzionario Mariette, entrambi colpiti dal Don Carlos di Verdi visto all'Esposizione Universale di Parigi. La seconda alla genesi vera e propria dell'opera grazie ai materiali prestati dall'Archivio Storico Ricordi, dall'Archivio di Stato di Parma e dall'Istituto di Studi Verdiani. Resterà aperta fino al 5 giugno.

The World of Banksy alla Sala degli Stemmi di Porta Nuova

La Sala degli Stemmi della stazione di Porta Nuova ospita oltre 90 opere di Banksy, di cui 30 murales a grandezza naturale, realizzati da giovani street artist internazionali che raccontano il mondo del misterioso artista britannico, famoso per affrontare con ironia temi politici e di denuncia sociale. La mostra "The World of Banksy - The Immersive Experience" si potrà visitare fino al 29 maggio. Vicino ai più iconici capolavori Flower Thrower e Girl with Balloon che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, trova spazio anche una speciale sezione video che ripercorre la storia e il messaggio sociale dei murales realizzati da Banksy in strade, muri e ponti di tutto il mondo. La mostra ha già riscosso successo alla Stazione Centrale e al Teatro Nuovo di Milano e nelle città di Parigi, Barcellona, Praga, Bruxelles e Dubai.

The world of Banksy - ©Ansa

La natura e la preda al Pav

Al Parco Arte Vivente di Torino è aperta fino al 29 maggio la mostra collettiva "La Natura e la Preda", che affronta il tema della memoria coloniale attraverso i lavori di giovani artisti italiani emergenti: Irene Coppola con Vito Priolo, Edoardo Manzoni, Daniele Marzorati e Alessandra Messali. È una storia politico-sociale delle piante e degli animali, affidata ai quattro giovani artisti e artiste italiane, che indagano sulla rappresentazione dell'esotico, della caccia, della sperimentazione coloniale sulle piante. Nel periodo in cui la mostra è aperta al pubblico, su prenotazione, le Attività Educative e Formative del Pav propongono alle scuole e ai gruppi i laboratori Wunderkammer d'Altrove, una raccolta di curiosità immaginifiche, in bilico fra il vero e il falso.

Frida Kahlo nelle foto di Muray a Palazzina Stupinigi

Dopo lo stop forzato causa Covid a pochi giorni dall'apertura nel 2020, torna alla Palazzina di Stupinigi, fino al 5 giugno, la mostra "Frida Kahlo Through the Lens of Nickolas Muray", una carrellata di 60 scatti di Nickolas Muray, suo amico e amante per tanti anni. Scatti che fanno entrare il visitatore nella vita più intima e segreta della celebre artista messicana, nella sua Casa Azul, nei suoi giardini, tra i suoi oggetti e vestiti. Un viaggio sentimentale in luoghi come la sua camera da letto col famoso letto d'arte e lo studio. A completare l'ambientazione, la riproduzione degli abiti e dei monili, per mostrare il suo stile unico, di ispirazione etnica e tribale, che ha fatto scuola. In mostra anche un focus sugli amori di Frida, con le lettere originali scambiate con Nickolas Muray e il documentario 'Artists in Love', in collaborazione con Sky Arte, sulla relazione tormentata con Diego Rivera. Molti i contributi multimediali, caratteristica delle produzioni di Next Exhibition, come l'area immersiva nella Citroniera di Ponente, dove il pubblico può seguire video prodotti dalla stessa Kahlo. E nell'area merchandising, la nuovissima esperienza VR per 'vedere con gli occhi di Frida' gli interni di Casa Azul, grazie alla tecnologia degli Oculus.

La street photography di Vivian Maier ai Musei Reali 

Ombre, specchi che duplicano e moltiplicano i volti, immagini riflesse dalle vetrine, gesti e sguardi della gente comune e della buona borghesia, bambini e persone senza fama, destinate a non lasciare segni del loro passaggio, e la presenza ricorrente dei quotidiani, un tema che si sarebbe trasformato in una ossessione. E' il mondo su cui per decenni si è posato l' occhio di Vivian Maier, la bambinaia che dagli anni Cinquanta coltivò tra New York e Chicago la passione per la fotografia accumulando un patrimonio di centocinquantamila scatti di cui non si è mai saputo nulla fino al 2007, due anni prima della sua morte. Le scatole che contenevano i rullini da sviluppare di parte dell'archivio, custodito in un box di cui la fotografa aveva smesso di pagare l'affitto, vennero messe all' asta e comprate da un giovane agente immobiliare, John Maloof, che svelò così un tesoro unico nella storia della fotografia. A raccontare il mistero e la scoperta di un talento tanto particolare sono le 270 immagini riunite nella prima grande retrospettiva "Vivian Maier inedita" che i Musei Reali di Torino dedicano fino al 26 giugno all'artista, antesignana silenziosa del periodo d'oro della street photography. Le Sale Chiablese del complesso museale svelano un percorso affascinante della ricerca condotta dalla maestra dello scatto parallelamente al lavoro di bambinaia e governante svolto per 40 anni.

La mostra dedicata a Vivian Maier - ©Ansa

I numeri di Vincenzo Agnetti alla Gam

La mostra dedicata a Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981), aperta alla Gam di Torino fino al 12 giugno, è il quinto appuntamento del ciclo espositivo nato dalla collaborazione tra l'Archivio Storico della Biennale di Venezia e la VideotecaGam ed è pensato per raccontare la stagione iniziale del video d'artista italiano tra anni Sessanta e Settanta. L'esposizione affronta, in particolare, un aspetto centrale del lavoro di Agnetti: la sostituzione tra parola e numero come azzeramento del linguaggio. Il tema emerge nelle sue opere a partire dal 1968 con la realizzazione della 'Macchina drogata', una calcolatrice che traduce i numeri digitati in sequenze di lettere che si combinano senza significato.

Andy Warhol Super Pop a Palazzo Barolo

La mostra “Andy Warhol Super Pop”, visitabile fino al primo maggio a Palazzo Barolo a Torino e prodotta da Next Exhibition con l'Archivio Fred W McDarrah/Muus Collection, si propone di essere un viaggio nella cultura americana dai primi esplosivi anni '50 e '60, fino agli anni '70 nella Grande Mela. Il percorso espositivo propone una panoramica sui concetti e sui momenti chiave della Pop Art, indagando in modo cronologico le fasi principali della vita e della carriera dell'artista attraverso sue opere d'arte e fotografie provenienti dall'archivio Fred W. McDarrah-Muus Collection.

Diabolik alla Mole

Al Museo Nazionale del cinema c'è “Diabolik alla Mole”, mostra visitabile fino al 15 maggio dedicata a Diabolik, famoso personaggio dei fumetti creato da Angela e Luciana Giussani, in un nuovo spazio espositivo finora mai utilizzato. Curata da Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni, al suo interno si trovano disegni, tavole e materiali di scena che hanno ispirato il cinema: è esposta la ghigliottina che compare nel film dei fratelli Manetti, ma ci sono anche materiali inediti della versione diretta da Mario Bava nel '68 e di quella, mai ultimata, di Seth Holt, del '65. Accanto alla rarità provenienti dall'archivio della casa editrice Astorina e da collezionisti privati, si indaga il rapporto tra il fumetto e la cronaca del tempo, grazie alle immagini dell'Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, che riportano alla luce i fatti di cronaca nera, tra Torino e Milano, negli anni Sessanta.

Diabolik alla Mole - ©Ansa

Steve McCurry Animals alla palazzina di Caccia di Stupinigi

Sessanta scatti iconici del grande fotografo Steve McCurry dedicati agli animali. Arriva per la prima volta in Piemonte, presso le antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino, “Animals”. La rassegna, quarta grande mostra fotografica targata Next Exhibition, si protrarrà fino al 22 maggio del 2022. Il progetto Animals nasce nel 1992, quando McCurry svolge una missione nei territori di guerra del Golfo Persico per documentare l'impatto ambientale e faunistico del conflitto. In mostra ci sono i cammelli in marcia in fila indiana sullo sfondo arancio delle fiamme e gli uccelli resi neri e lucidi dal petrolio, ma anche immagini poetiche come quella di un uomo rannicchiato a riposare fra rami di un grande albero con accanto il suo elefante, o quella di un bambino che gioca con un serpente scuro, appeso al collo come una sciarpa. Le foto raccontano al visitatore le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono fortemente legati: ci sono animali da lavoro, talvolta sfruttati come unica risorsa nella miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni.

Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti alla Gam

Visitabile nella Wunderkammer della Gam di Torino la mostra "Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti", con la quale è entrato nel vivo il progetto "Tutta la vita è lontano" dedicato ai 120 anni dalla nascita di Carlo Levi, realizzato dalla Gam con Circolo dei Lettori, Camera-Centro italiano per la fotografia e Museo del Cinema. Un articolato progetto tra pittura, letteratura, narrativa, fotografia e cinema pensato per rileggerne la figura di un uomo simbolo del Novecento, pittore, medico, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale e sociale. Con 30 dipinti realizzati da Carlo Levi tra il 1923 e il 1973 la mostra si focalizza sulla geografia dell'esistenza dell'artista, tra Nord e Sud dell'Italia, dal primo periodo giovanile ispirato ad una pittura 'oggettiva', ad un genere più espressionista, e infine realista. La scelta dei curatori Elena Lowenthal e Luca Beatrice mette a fuoco due degli aspetti che più caratterizzano l'arte di Levi, il ritratto e il paesaggio, ordinando il percorso con 11 dipinti provenienti dalla Fondazione Carlo Levi di Roma, 8 opere attinte dal patrimonio della Gam oltre che dalla Pinacoteca Carlo Levi di Aliano (Matera) e da collezioni private.

Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti - ©Ansa

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