Operazione della Digos e della polizia postale di Torino, che ha coinvolto diverse regioni italiane. Nove utenti di internet devono rispondere di riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa
Nove utenti di internet sono stati perquisiti nell’ambito di un’operazione della Digos e della polizia postale di Torino, coordinati dalla procura del capoluogo, in quanto ritenuti responsabili di pubblicazioni, secondo gli inquirenti, di natura nazi-fascista, razzista ed antisemita sul canale Telegram "Brudershaft thule"("Fratellanza di Thule") e sul connesso gruppo di discussione "Meine Ehre Heiβt Treue" ("Il mio onore si chiama lealtà"). Gli indagati sono stati tutti denunciati per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le perquisizioni sono state eseguite a Torino, Brescia, Brindisi, Rieti, Alessandria, Lodi e anche nella città di Aalen in Germania, dove risiede l'amministratore dei gruppi Telegram, un impiegato di azienda automotive di origini italiane, anche lui denunciato.
In chat anche appelli No vax e contro Draghi
Nelle chat sotto inchiesta, oltre a messaggi di natura neo nazista, venivano lanciati appelli No Vax, contro il Green Pass e contro il premier Mario Draghi. Stando a quanto si apprende da fonti investigative, durante le perquisizioni la Digos ha sequestrato diverso materiale come busti raffiguranti Benito Mussolini, manganelli, pugni di ferro e bandiere neo fasciste e neo naziste. Durante le perquisizioni sono state sequestrate armi legalmente detenute, bandiere neo naziste e degli hezbollah libanesi, baionette, busti, foto e manifesti di Hitler e Mussolini. Molti libri e giornali d'area.
I messaggi
"Hitler ci aveva messo in guardia sugli ebrei: vogliono dominare il mondo, vanno fermati", "I negri non si vaccinano perché vogliono sostituire i bianchi come razza", "Il Covid è una finzione le morti sono state causate da un'errata somministrazione dei farmaci": questo il tenore dei messaggi di matrice neo nazista e No Vax rintracciati su Telegram.
Tra gli indagati c'è una guardia giurata di Montalto Dora, ma che lavora a Torino, di 53 anni, considerato dagli inquirenti vicino al gruppo di estrema destra 'Comunità politica di Avanguardia'. Anche altri indagati ruotavano intorno a gruppi oltranzisti del panorama di estrema destra.