Uccise l’ex moglie a Torino, condannato a ergastolo

Piemonte

La sentenza è stata pronunciata oggi pomeriggio dalla Corte d'Assise. La procura aveva chiesto 30 anni di carcere ritenendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti

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La corte di Assise di Torino ha condannato all'ergastolo Massimo Bianco, la guardia giurata che nel 2021, nel capoluogo piemontese, aveva ucciso a colpi di pistola la moglie, dalla quale era separato. La sentenza è stata pronunciata oggi pomeriggio. La procura aveva chiesto 30 anni di carcere ritenendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. L'avvocato Stefano La Notte, parte civile per conto dei due figli, si era detto contrario.

La vicenda

Dopo l'omicidio l'uomo è stato arrestato il giorno stesso dalla polizia. Poi ha confessato e ha chiesto perdono ai figli. Il pm Traverso ha quantificato la richiesta di pena proponendo l'equivalenza fra le attenuanti generiche e le aggravanti. Una scelta che l'avvocato Stefano La Notte, parte civile per i due figli, non ha condiviso.

Avvocato di parte civile: "Contrario alle attenuanti generiche, non è stato momento di follia"

"Sono contrario alle attenuanti generiche. Non è un momento di follia, non è il drammatico epilogo di una lite. È il prodotto di una cultura e di una mentalità di paese ancora molto presente in Italia: una donna non si deve separare". Lo ha detto Stefano La Notte, avvocato di parte civile per i due figli. L'avvocato ha parlato di "cultura maschilista e selvaggia. C'e' una parte dell'Italia che non ha ancora digerito l'idea che ci si possa separare. Sappiamo che la madre della vittima ha detto 'meglio un tumore di una figlia che si separa'".

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