Raso, 43 anni, era stato arrestato a Barcellona dopo due anni di latitanza in seguito a una condanna in primo grado a vent'anni per traffico internazionale di droga. Scarcerato due giorni dopo, ha fatto di nuovo perdere le sue tracce
Scoperti dalla polizia di Stato in un garage di Nichelino (Torino) oltre 400mila euro in contanti, insieme a orologi Rolex e gioielli dal valore di oltre 200mila euro. Il "tesoro" potrebbe essere collegato a Vittorio Raso, boss della 'Ndrangheta arrestato nell'autunno 2020 a Barcellona, scarcerato e ora nuovamente latitante. Il ritrovamento infatti è avvenuto dopo l'arresto per droga di due uomini, con il sequestro di un ingente quantitativo di stupefacente: gli indizi raccolti dagli inquirenti lasciano pensare che gli arrestati facciano parte del gruppo di narcotrafficanti gestito da Raso.
Chi è Vittorio Raso
Personaggio di spicco della 'ndrangheta calabrese radicata a Torino, Raso, 43 anni, soprannominato 'Esaurito', era stato arrestato a Barcellona dopo due anni di latitanza in seguito a una condanna in primo grado a vent'anni per traffico internazionale di droga. Scarcerato due giorni dopo perché tra i reati che gli venivano contestati c'era l'usura, che in Spagna non prevede il carcere, ha fatto di nuovo perdere le sue tracce.
Le indagini
Per gli inquirenti, le modalità di occultamento e di conservazione del denaro, riscontrate anche in altri recenti arresti, nonché gli adesivi utilizzati sulle confezioni dello stupefacente per indicarne la provenienza, rappresentano elementi sintomatici di una contiguità dei soggetti arrestati al gruppo di narcotrafficanti organizzato e diretto da Raso. Nel corso dell'operazione sono stati trovati anche numerosi ritagli di articoli di quotidiani riportanti la notizia dell'arresto di Raso.