Il lavoro consisteva nel distribuire volantini in strada in Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta, anche per 17 ore consecutive dietro pagamenti irrisori
Eseguite a Novara quattro ordinanze di custodia cautelare dalla polizia nell'ambito di un'inchiesta definita dagli inquirenti "la prima sul caporalato in ambiente urbano".
Le accuse
Le quattro persone coinvolte, tre pakistani e un imprenditore novarese, sono accusate di avere reclutato all'estero lavoratori stranieri, in maggioranza pakistani, poi costretti a dormire in condizioni di sovraffollamento. Il lavoro consisteva nel distribuire volantini in strada in Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta, anche per 17 ore consecutive dietro pagamenti irrisori. Sequestrati i furgoni, vecchi e fatiscenti, utilizzati per il trasporto dei lavoratori.
"Rischi igienici in periodo di pandemia"
L'operazione è partita dalla scoperta di vaste comunità viventi nel quartiere novarese di Sant'Agabio "in condizioni di sovraffollamento e promiscuità con rischi igienici in periodo di pandemia". Alle indagini della squadra mobile di Novara ha collaborato la polizia locale di San Pietro Mosezzo, località alle porte di Novara dove avevano sede alcune delle ditte coinvolte.