"La Corte europea ha già dichiarato ammissibile il nostro ricorso e chiederemo un provvedimento urgente che imponga la possibilità per la mamma di vedere il figlio che ormai ha 12 anni e del quale non riesce nemmeno a sapere come sta", ha spiegato l'avvocato che assiste la donna
Non vede il figlio da sei anni e ora la Cassazione ha annullato la sua decadenza dalla responsabilità genitoriale, rinviando la vicenda al Tribunale dei minori di Torino "perché provveda all'integrazione del contraddittorio nei confronti del minore", cosa che non era accaduta. La donna, russa, che ha avuto il figlio da un uomo italiano da cui si è separata, chiede ora provvedimenti urgenti alla Corte europea dei Diritti dell'uomo a Strasburgo in seguito alla decisione della Suprema Corte.
La vicenda
All'origine della decadenza dalla responsabilità genitoriale, secondo i giudici torinesi "una serie di gravi condotte connotate da aspetti persecutori" e un sostanziale rifiuto di collaborare in un percorso terapeutico. Circostanza negata dalla donna che dice di poter dimostrare come più volte avesse cercato di avvicinare gli esperti senza però aver mai avuto risposta. "La Corte europea ha già dichiarato ammissibile il nostro ricorso - spiega l'avvocato Claudio Defilippi, del foro di Milano, che la assiste - e chiederemo un provvedimento urgente che imponga la possibilità per la madre di vedere il figlio che ormai ha 12 anni e del quale non riesce nemmeno a sapere come sta". La donna chiederà anche i danni alla Presidenza del Consiglio per le "responsabilità" dei magistrati che ritiene "fortemente lesive" nei suoi confronti.