Gli avvocati invitano "ad evitare ogni interferenza nella vita privata e nella riservatezza della coppia" e stigmatizzano "la grave circostanza della fuga di notizie riservate, sulla quale verranno fatti gli opportuni accertamenti in sede giudiziaria"
Gli avvocati della coppia piemontese al centro del caso della bimba nata tramite maternità surrogata in Ucraina e poi abbandonata hanno pubblicato una nota in cui spiegano che i due non volevano abbandonare la bambina, anzi avevano avviato le pratiche per riportarla in Italia. Gli avvocati Riccardo Salomone e Enzo Carofano, che assistono i due coniugi "additati come responsabili dell'aberrante comportamento", invitano "ad evitare ogni interferenza nella vita privata e nella riservatezza della coppia" e stigmatizzano "la grave circostanza della fuga di notizie riservate, sulla quale verranno fatti gli opportuni accertamenti in sede giudiziaria".
Il caso
Dai primi accertamenti degli inquirenti era emerso che i due erano andati in Ucraina nell'agosto del 2020 dopo la nascita della piccola per coronare il loro desiderio di avere un figlio attraverso una madre surrogata. Dopo il riconoscimento della bambina, la coppia era rientrata in Italia affidando la neonata a una baby-sitter del posto. Dopo alcuni mesi però la coppia non si sarebbe più fatta sentire, smettendo anche di inviare il compenso pattuito per il mantenimento della bimba alla donna. Al compimento del primo anno di vita della bimba, la baby-sitter si è rivolta al consolato italiano per denunciare l'accaduto. La vicenda è rimbalzata alla Procura della Repubblica e alla Procura della Repubblica dei Minori, che avrebbero accertato l'intenzione dei genitori di non voler riprendere la bambina, ed è stato incaricato lo Scip (il servizio per la cooperazione internazionale della polizia) per il rimpatrio della piccola, in stretto contatto con il Consolato italiano a Kiev chiamato a rilasciare i documenti necessari per il viaggio. Gli operatori di polizia hanno chiesto la collaborazione della Croce Rossa Italiana. La piccola di 15 mesi è stata portata in Italia dall’Ucraina l'11 novembre. Il Tribunale per i minorenni di Torino ha aperto la procedura di adozione e la bambina è stata affidata a una famiglia piemontese che se ne occuperà fino all'adozione definitiva. La Procura di Novara ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati: il comportamento dei due - hanno fatto sapere gli inquirenti - sarà valutato per capire se esistono profili di rilevanza penale.