"Le olimpiadi mancate, o meglio rinunciate, sono state un errore enorme, che ha creato danni enormi. E' nostro dovere recuperare ciò che è recuperabile. Non è una partita chiusa e neanche un sogno". Così il presidente della Regione Piemonte
"Le olimpiadi mancate, o meglio rinunciate, sono state un errore enorme, che ha creato danni enormi. E' nostro dovere recuperare ciò che è recuperabile. Non è una partita chiusa e neanche un sogno". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al termine del primo confronto con il neo sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, sulla possibilità di rientrare nei Giochi invernali 2026 Milano-Cortina. "Avvieremo già nelle prossime settimane una interlocuzione col governo dei Giochi di Milano e Cortina per dare, come Torino e Piemonte, la nostra disponibilità alla collaborazione", aggiunge il primo cittadino. "Il nostro territorio può essere un buon supporto per i giochi di Milano e Cortina, possiamo mettere a disposizione l'eredità olimpica e impiantistica sportiva per rendere questi Giochi - conclude Lo Russo - più efficaci efficienti e far fare bella figura all'Italia".
Il dossier
Come anticipato sulle pagine locali del quotidiano La Stampa, nel colloquio di oggi pomeriggio Cirio e Lo Russo si sono detti d'accordo a rispolverare il dossier che il Piemonte aveva presentato nel 2019 al presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Non è una partita chiusa e neanche un sogno, ma una buona speranza legata a un dossier molto strutturato e oggettivo", sostiene il governatore Cirio, che oggi ha consegnato al sindaco Lo Russo il dossier in cui "sono indicati tutti gli impianti che il Piemonte ha, e che sono oggi in piena efficienza, e quanto costa realizzarne di nuovi. Fare impianti nuovi costa e cementifica - aggiunge - e pensiamo che i nostri possano tornare attuali e utili nell'interesse dei Paese. Credo che facendo forza comune si possa ancora giocare con buone speranze questa partita".
Cirio: "Torino e Piemonte lavorino insieme per ripartire"
"Il bene di Torino è il bene del Piemonte, la fortuna di Torino è quella del Piemonte, sono due destini strettamente collegati e che quindi hanno la necessità di vederci lavorare insieme - ha aggiunto Cirio al termine del primo incontro istituzionale con il neo sindaco -. Non dobbiamo perdere l'occasione storica di far ripartire il Piemonte e il Piemonte riparte solo se riparte Torino. E quindi bisogna lavorare insieme". "Non c'è scelta su Torino che non incida sul Piemonte e viceversa - ha ribadito -. È quindi bene che Città e Regione si parlino e lavorino insieme, che non vuol dire annullare le differenze politiche, ma la sfida è che le differenze diventino non antitesi ma complementarità e io sono certo che le diverse sensibilità su alcuni temi possano diventare elemento di ricchezza. Siamo già operativi su quello che sono i dossier principali - ha concluso - perché non c'è tempo da perdere".
Comuni Via Lattea: "Rinuncia a Giochi fu sbagliata"
"La rinuncia alle Olimpiadi del 2026 non fu soltanto sbagliata e nociva per tutto il Piemonte, ma creò ulteriori problemi per le stesse località olimpiche protagoniste dell'evento del 2006. La proposta di riaprire un dibattito nel merito potrebbe avere uno sbocco positivo anche sotto il profilo economico oltreché̀ a quello sportivo ed agonistico". Così, in una nota, Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato e assessore alla Comunicazione dell'Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. "Una nuova e più costruttiva collaborazione istituzionale tra i vertici politici della città di Torino e della Regione Piemonte può e deve coinvolgere, almeno per quanto riguarda la riapertura del capitolo di un eventuale 'dossier olimpico', anche i territori interessati dall'evento del 2006 - aggiunge Merlo, che è anche consigliere nazionale dell'Anci -. Forse è giunto il momento affinché una politica non ancorata a schemi ideologici e populisti ritorni ad avere il sopravvento. Per il bene dei territori e della ricaduta positiva che possono avere e non solo per una motivazione politica o legata agli schieramenti politici. È arrivato, cioè, il momento per invertire la rotta. E la possibile riapertura del 'dossier olimpico' potrebbe essere la prima avvisaglia positiva ed incoraggiante".