Calcio, Juventus in ritiro fino a sabato 6 novembre

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La decisione del tecnico Massimiliano Allegri arriva dopo la seconda sconfitta consecutiva in campionato, subita contro il Verona. I giocatori resteranno per tutta la settimana nel JHotel, nei pressi della Continassa, per preparare al meglio la doppia sfida contro lo Zenit e la Fiorentina

L’allenatore Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta contro il Verona, la seconda consecutiva e la quarta da inizio stagione, ha deciso d'intesa con la società della Juventus di portare la squadra in ritiro. Un rimedio antico, tornato di moda in questa stagione come segnalano i precedenti di Bologna e Lazio, ma che per i bianconeri è una vera novità. I giocatori resteranno chiusi per tutta la settimana nel JHotel, l'albergo della società nei pressi della Continassa, per preparare al meglio la doppia sfida, Champions e campionato, a Zenit e Fiorentina.

Allegri: “C’è vergogna per 15 punti in classifica”

"C'è vergogna per i 15 punti in classifica, ma sono quelli che ci meritiamo", è stata la dura analisi di Allegri dopo il 2-1 del Bentegodi. "Non servono le parole, c'è ben poco da dire - ha aggiunto - Siamo a metà classifica, ma sono anche convinto che abbiamo la capacità per tirarci fuori da questa situazione". Il ritiro, nelle intenzioni di tecnico e società, deve servire a ricompattare la squadra e a ritrovare la strada della vittoria. Esprime un concetto simile a quello del tecnico, che sui social viene messo in discussione dai tifosi con l'hashtag #Allegriout, anche Paulo Dybala. "So bene che le parole non bastano, ma dobbiamo rialzarci e abbiamo bisogno di essere tutti uniti per ribaltare la situazione", scrive la Joya sui social.

Il ritiro

Da domani, i bianconeri vivranno insieme la vigilia di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo. E insieme resteranno fino a sabato, quando allo Stadium arriva la Fiorentina, ultimo impegno prima della nuova sosta per le Nazionali. Alla Juve l'ultimo ritiro risale addirittura al 2015. E, anche in quel caso, la guida tecnica era affidata ad Allegri: il toscano optò per il pugno duro dopo la caduta di Sassuolo, anche all'epoca il periodo era fine ottobre. Una scelta rivelatasi poi efficace: la Juve quell'anno riuscì a voltare pagina mettendo in fila 15 vittorie, una marcia che permise di arrivare fino allo scudetto finale. L'impresa è difficilissima anche questa volta, la distanza dalla vetta potrebbe raggiungere quota 16 ma la Juve non può offrire altre prestazioni come contro il Sassuolo e l'Hellas Verona.
Le prossime ore serviranno anche a valutare le condizioni di Chiesa, rimasto ai box a causa di un problema muscolare. In dubbio c'è pure Ramsey, mentre si cercherà di recuperare almeno per la panchina Kean.

Gli obiettivi in Champions League

"Dobbiamo uscirne con l'orgoglio e con il lavoro": questo il metodo secondo Allegri, che nonostante tutto comincia a intravedere il primo obiettivo stagionale. Contro lo Zenit San Pietroburgo, infatti, potrebbe arrivare il passaggio alla fase ad eliminazione diretta della Champions League: basterà conquistare almeno un punto nella sfida di martedì per strappare il pass per gli ottavi di finale. 

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