Funivia Stresa-Mottarone, oggi primo sopralluogo dei periti

Piemonte

Gli esperti nominati dal gip e dalle parti, compresa la Procura, si ritroveranno alla stazione di partenza della funivia Stresa-Mottarone, al Lido di Carciano, da dove iniziò la corsa della cabina numero 3 che domenica 23 maggio si schiantò uccidendo 14 persone. L'obiettivo è approfondire le cause e la dinamica dell'incidente

È iniziato alle 10 di questa mattina il primo sopralluogo dei periti nominati dal gip - Antonio De Luca e Tomaso Trombetti, docenti di tecnica delle costruzioni all'università Federico II di Napoli e a quella di Bologna; Mario Bonfioli, professore associato di impianti meccanici all'università di Trento; Stefano Tubaro, ordinario di telecomunicazioni al Politecnico di Milano - insieme a quelli incaricati dalle parti, compresa la Procura, presso la stazione di partenza della funivia Stresa-Mottarone, al Lido di Carciano, da dove iniziò la corsa della cabina numero 3 che domenica 23 maggio si schiantò uccidendo 14 persone. L'obiettivo dell'incidente probatorio è quello di dare la risposta più esauriente possibile al quesito posto dal giudice, che, nell'affidare gli incarichi, ha chiesto di approfondire le cause, prossime e remote, che hanno provocato la caduta della cabina e la dinamica.

Maltempo limita l’incidente probatorio

Il maltempo previsto limita però le operazioni. Le parti, una quarantina tra periti, consulenti e avvocati, hanno convenuto quindi di esaminare soltanto la stazione intermedia e quella di arrivo della funivia. È probabile invece che l'esame della cabina precipitata, della fune e della testa fusa, venga rinviato a causa della pioggia e delle nuvole basse, che rendono pericoloso avventurarsi sulla montagna. Il 30 agosto è invece in programma la perizia sulla cosiddetta scatola nera.

Presente anche uno degli indagati

Come richiesto dal gip, gli esperti dovranno riscontrare se vi siano state violazioni “di specifiche regole cautelari e dei generali principi di prudenza, diligenza e perizia”, nonché approfondire tutte le peculiarità progettuali e tecnologiche dell'impianto, le modifiche, gli ammodernamenti a cui è stato sottoposto, le caratteristiche dei sistemi di controllo, le attività condotte, le modalità operative adottate negli anni. Annunciata la presenza di uno degli indagati della prima ora, l'ingegner Enrico Perocchio, direttore di esercizio della funivia. Non ci saranno invece il titolare della funivia, Luigi Nerini, e neppure Gabriele Tadini, l'uomo che ha ammesso di avere inserito i forchettoni per disattivare l'impianto dei freni di emergenza che funzionavano male e bloccavano in continuazione la cabina. Tadini è l’unico indagato ancora sotto provvedimento restrittivo.

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