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Torino, Chadia Rodriguez indagata nell’inchiesta sulla banda dello spray

Piemonte

La trapper avrebbe preso parte insieme ad altri due indagati a una rapina avvenuta l'8 settembre del 2017. Vittima un uomo, al quale avrebbero spruzzato lo spray urticante per rubargli una catenina d'oro. L'accusa è di rapina in concorso

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Figura anche il nome della trapper Chadia Rodriguez tra gli indagati nell’inchiesta torinese sulle rapine con lo spray al peperoncino collegate a quanto accaduto il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo durante la proiezione della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid, quando, a causa del panico scatenatosi in piazza, persero la vita due donne e altre 1.500 persone rimasero ferite. Sono 53 in tutto gli indagati, accusati di aver messo a segno colpi ai concerti e nelle discoteche in Italia e in Europa. A darne notizia è Repubblica.

L’episodio contestato alla rapper

Secondo i pm Paolo Scafi e Giuseppe Drammis, coordinati dall’aggiunto Patrizia Caputo, la trapper, 23 anni, di origine marocchina e spagnola, avrebbe preso parte a un solo episodio, avvenuto l’8 settembre del 2017 a Torino. Secondo gli inquirenti, la 23enne si trovava in compagnia di uno degli arrestati per i fatti di piazza San Carlo e di un altro complice, i quali avrebbero spruzzato lo spray al peperoncino contro un uomo a cui avevano chiesto un passaggio e si sarebbero impossessati di una catenina d’oro e di un telefono cellulare, cercando anche di rubargli l’auto senza riuscirci. Sarebbe stata proprio la rapper ad adescare la vittima, chiedendole un passaggio in auto da Mondovì fino a Torino, in cambio del pieno di benzina. Poi, con la scusa di dover andare in bagno, avrebbe fatto fermare l’uomo presso il cimitero Monumentale, dove in un luogo isolato, nel buio della notte, sono entrati in azione gli altri due ragazzi. L’accusa per Chadia Rodriguez è di rapina in concorso.

La nota degli avvocati dell'artista

"Da qualche giorno stiamo ricevendo richieste di commentare le notizie sul presunto coinvolgimento di Chadia Rodriguez in un’inchiesta torinese per fatti risalenti a quattro anni fa - spiegano gli avvocati Maria Cristina Zanni, Fabio Federico e Leonardo Proni -. Tutto quel che possiamo dire è che fino ad oggi non le è mai pervenuta alcuna notifica. Se e quando ciò dovesse accadere, conosceremo finalmente quale sarebbe l’ipotesi a suo carico e, qualunque dovesse essere, chiariremo senz’altro la sua posizione, ovviamente nelle sedi competenti".