Omofobia, 13enne aggredita a Torino per simbolo Lgbt su borsa

Piemonte
©Ansa

Sulla vicenda indagano le forze dell'ordine, dopo che la giovane e la madre Tiziana hanno denunciato quanto avvenuto

A Torino due studentesse di 13 anni hanno denunciato - sulle pagine di alcuni quotidiani - di essere state picchiate, nei pressi del Campus Einaudi, da alcuni ragazzi che hanno dato loro delle "lesbiche schifose" perché sulla borsa di una delle due c'era il simbolo della battaglia per i diritti Lgbt. "Il naso di Eva guarirà ma la ferita inferta è alla comunità scolastica e a tutta la città", il commento di Alessandro Battaglia, a nome del coordinamento "Torino Pride".

L'aggressione

Una delle due ragazze, Eva, è stata colpita al volto e gli è stato fratturato il naso. Sulla vicenda indagano le forze dell'ordine, dopo che la giovane e la madre Tiziana hanno denunciato quanto avvenuto. "A distanza di meno di una settimana da una giovane e popolata manifestazione contro l'odio e l'omolesbobitranfobia ecco che si ripetono fatti di cui non vorremmo più parlare", osserva Battaglia. "La nostra solidarietà a Eva è alla sua mamma Tiziana che con coraggio hanno denunciato un fatto gravissimo. Da sempre diciamo quanto parlare con i ragazzi e le ragazze nelle scuole sia importantissimo ma ancora ci sentiamo rispondere che di certe cose non si deve parlare per non turbare la mente dei ragazzi e delle ragazze".

Chiara Foglietta: "Legge indispensabile"

"No, non abbiamo bisogno di una legge. No, gli episodi di omolesbobitransfobia non esistono. No alla formazione nelle scuole su questi temi, non serve a niente. Ah i diritti lgbtqi*... va beh dai non sono una priorità. Ancora a parlare di quello? Per tutti quelli che hanno pronunciato/pensato almeno una di queste cose, uno spaccato di quello che succede là fuori, ancora, nel 2021". Così la vice capogruppo del Pd Chiara Foglietta, su Facebook, commenta l'episodio della tredicenne vittima di aggressione e insulti omofobi perché indossava una borsa arcobaleno. Sulla vicenda interviene anche il suo collega di gruppo, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale e candidato alle primarie Enzo Lavolta, che si dice "addolorato e indignato per la vile aggressione. Questi banditi sappiano che a Torino non c'è spazio per loro e chiederò alla sindaca Appendino di sentire il prefetto per monitorare questi episodi che sono aumentati nel corso dei mesi. Ritengo - aggiunge - che il Ddl Zan anche per questo motivo debba essere approvato al più presto. Torino non deve tornare indietro sul fronte dei diritti e dobbiamo scongiurare che forze conservatrici e di stampo neofascista siedano a Palazzo di Città. Mi appello anche al candidato del centrodestra - conclude -, prenda le distanze da questo gesto e si dichiari contro l'omotransfobia".

Marco Giusta: "Legge Zan prevede educazione su parità genere e contrasto discriminazioni a scuola"

"A chi continua a blaterare di invenzioni della destra come 'gender' e 'dittatura del pensiero', ricordate che a Torino una ragazza di 13 anni è stata aggredita da un gruppo di coetane* per il colore della sua borsa". È quanto scrive su Facebook l'assessore comunale ai Diritti, Marco Giusta, commentando l'episodio della ragazzina aggredita e insultata per la sua borsa arcobaleno. "Dal 2017 - ricorda l'assessore -, la Città di Torino ha costruito con l'Usr un percorso di formazione per il personale scolastico sui temi della parità di genere e del contrasto alle discriminazioni. Un programma all'avanguardia, attualmente in fase di rinnovo in attesa del via libera dell'Usr, e perfettamente in linea con lo spirito della LeggeZan". Giusta rammenta infatti che "oltre a pene più severe per i reati di omofobia, la Legge attualmente in discussione in Parlamento prevede l'introduzione dell'educazione su parità di genere e contrasto alle discriminazioni nelle scuole".

Torino: I più letti