Covid, primi due casi di variante indiana in Piemonte

Piemonte
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I contagiati sono una coppia di 40enni di rientro dall’India: attualmente si trovano in isolamento domiciliare e le loro condizioni non destano preoccupazioni. I ricercatori dell'Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico di Candiolo hanno spiegato che Si tratta della variante meno preoccupante tra quelle individuate con la stessa denominazione

I primi due casi in Piemonte di variante indiana sono stati sequenziati nella giornata di ieri dal laboratorio dell'Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico dell'IIGM, ente di ricerca della Compagnia San Paolo. I contagiati sono una coppia di indiani 40enni di rientro dall'India e residenti in provincia di Cuneo. Attualmente si trovano in isolamento domiciliare e le loro condizioni non destano preoccupazioni (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

La variante

Si tratta della variante meno preoccupante tra quelle individuate con la denominazione "indiana", spiegano i ricercatori di Candiolo, in quanto priva della mutazione E 484 Q che invece permetterebbe al virus di sfuggire agli anticorpi, sia quelli generati dal vaccino, sia quelli generati da chi è guarito. Le mutazioni virali del Covid-19 riscontrate fino ad ora in Piemonte sono cinque: inglese, brasiliana, sudafricana, svizzera e indiana. Quella ampiamente più diffusa rimane l'inglese.

Icardi: “Limitare sviluppo malattia attraverso campagna vaccinale”

"Il sistema di tracciamento del contagio in Piemonte sta dimostrando di funzionare molto efficacemente - osserva in una nota l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, la comparsa delle varianti è inevitabile, ma fondamentale rimane limitare il più possibile lo svilupparsi della malattia, attraverso la campagna vaccinale, che sta entrando nella fase di interesse massivo". 

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